DI ALFREDO FACCHINI
28 maggio 1974. Brescia. Piazza della Loggia.
.
Franco Castrezzati, sindacalista, sta parlando davanti ad una piazza gremita di persone radunate in nome dell’antifascismo.
Alle 10.12 un botto tremendo squarcia la piazza. Un ordigno nascosto in un cestino esplode spazzando via la vita di 8 persone. Oltre cento i feriti.
Le vittime.
Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante di francese; Livia Bottardi in Milani, 32 anni, insegnante di lettere alle medie; Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante di fisica; Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante; Euplo Natali, 69 anni, pensionato, ex partigiano; Luigi Pinto, 25 anni, insegnante; Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio; Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio.
.
È una strage fascista. Ma non solo. La manovalanza è nera, ma i burattinai sono da ricercare negli apparati infedeli dello Stato, in combutta con pezzi di intelligence statunitense. Obiettivo: destabilizzare per far precipitare il Paese nell’instabilità, così da favorire una svolta autoritaria.
È la strategia della tensione.
La risposta degli antifascisti è impressionante e il giorno dopo a Roma in Piazza San Giovanni confluiscono oltre 300mila persone, a Milano in piazza del Duomo oltre 200mila, a Napoli e Bologna in 100mila.
La strage ha avuto un percorso giudiziario tormentato, come da copione, quando è in ballo l’eversione nera e i loro manovratori.
Tre le istruttorie, due i condannati in via definitiva: Maurizio Tramonte, militante di Ordine Nero e collaboratore del Sid, il servizio segreto militare, considerato fra gli esecutori materiali dell’attentato e il medico, Carlo Mario Maggi, referente di Ordine Nuovo per il Triveneto, condannato come mandante della bomba.
Un terzo filone chiama in causa, anche sulla base di una fotografia che lo ritrarrebbe in mezzo ai partecipanti alla manifestazione Marco Toffaloni, all’epoca 17enne, anch’egli militante di Ordine Nuovo.
Coinvolto in questo troncone d’indagini c’è anche una vecchia conoscenza dell’eversione nera, si tratta del sessantottenne ex ordinovista, Delfo Zorzi. Il gup dovrebbe decidere sul suo eventuale rinvio a giudizio il 15 giugno, ma la data potrebbe slittare.
.
Nel frattempo è stato depositato il ricorso dell’avvocatura di Stato contro l’esclusione di Palazzo Chigi dalle parti civili.
.
In conclusione, ho fatto un giretto nel profilo social di Giorgia Meloni e su Twitter ho trovato solo questo: <<Nel 70° Raduno Nazionale dei Bersaglieri desidero rivolgere un caloroso abbraccio a tutti i “Fanti piumati” d’Italia. Alle spalle una gloriosa storia, caratterizzata da eroiche imprese e solidi valori tramandati nel tempo con passione e determinazione. Viva i Bersaglieri. Viva l’Italia>>.
.
Poi dici…