DI PIERO ORTECA
I gasdotti Nord Stream li hanno colpiti gli ucraini. E il Presidente Biden sapeva tutto, perché era stato avvisato dalla Cia. Così come lo aveva saputo il Cancelliere tedesco Scholz che subiva la distruzione della preziosa infrastruttura. Rivelazioni del Washington Post, entrato in possesso di altri documenti classificati, che qualche mese fa un giovane miliare della Guardia nazionale aveva diffuso via Internet.
Politicamente una forse non casuale presa di distanze di una certa parte Dem dalla presidenza Biden e dalla politica Usa verso l’Ucraina.
WP sbugiarda Biden, Nato ed Europa
Il quotidiano più liberal e progressista degli Stati Uniti, in un colpo solo (e non certo per favorire Putin) ha sbugiardato Biden, Nato ed Europa. Gli unici che hanno fatto il loro mestiere e non possono certo essere biasimati, sono proprio gli ucraini che attaccano per difendersi. E quel gasdotto sottomarino tra Russia e Germania, anche se inattivo, era un obiettivo simbolo in due direzioni: Mosca e Berlino-Bruxelles. Da allora, tentativi insistiti di coprire l’imbarazzante verità dell’aver saputo in anticipo di aver, di fatto, condiviso.
Silenzio Nato e Ue
Come riporta lo stesso Washington Post, nelle ultime riunioni della Nato e della Commissione Europea è stato dato un ordine secco ai diplomatici: evitate di parlare del Nord Stream. In effetti, l’affaire, anche per come lo presenta il Washington Post, moltiplica i dubbi sulla molto presunta ‘buona fede’ dell’Occidente. In sostanza, per i giornalisti americani, l’attentato è stato organizzato dagli ucraini ‘senza informare gli alleati’. Possibile? Secondo noi, assolutamente no.
Servizi segreti con obbligo di bugia
La ricostruzione del WP parla di un ‘servizio segreto molto vicino agli Stati Uniti’ (probabilmente quelli Polacchi), che avrebbe passato alla Cia, nel giugno dell’anno scorso, la bozza del piano per l’attacco al Nord Stream. La notizia sarebbe stata accolta con molti dubbi sulla sua realizzabilità, ma comunque gli 007 Usa avrebbero informato tutti, da Biden ai vertici della sua Amministrazione. La notizia sarebbe anche stata condivisa con gli altri servizi segreti europei, cosicché i principali alleati, a partire dal Cancelliere tedesco Scholz, erano tutti avvisati.
Stupori in commedia
Il primo attentato è di settembre. E le reazioni occidentali, alla luce di quanto scoperto dal Washington Post, si rivelano una sorta di recita, tra stupori e indignazioni bugiardi. Tutti sapevano, ma ognuno si affannava a sviare i sospetti. Addirittura, per cercare di parare il colpo, per un certo periodo di tempo è stata fatta circolare la voce che l’organizzazione dell’attentato fosse a totale carico del generale Valery Zaluzhny e che il Presidente Zelensky ne fosse all’oscuro. Spiegazione a cui non crederebbe nessun diplomatico sano di testa.
Perché le menzogne?
Biden, a settembre, subito dopo gli attentati che la Cia gli aveva preannunciato con grande dovizia di particolari, menti spudoratamente, accusando indirettamente la Russia ‘di un deliberato atto di sabotaggio’. A ruota il Cancelliere Scholz e la Ministra degli Esteri tedesca Baerbeck, consentirono che il loro Paese subisse un danno di quella portata, senza reazione apparente verso gli autori noti. Ci sono molti scheletri negli armadi dell’Occidente.
“Sappiamo benissimo che il carnefice è Putin e che le vittime sono i patrioti ucraini. Ma nello stesso tempo, il mondo chiede chiarezza e soprattutto una ‘road map’ per uscire da una guerra che, alla fine, di questo passo, vedrà tutti sconfitti”.
Articolo di Piero Orteca, dalla redazione di
7 Giugno 2023