DI GIORGIO CREMASCHI
Mario Draghi in una conferenza negli USA ha lanciato un proclama per la terza guerra mondiale.
O l’Ucraina vince o sarà la fine dell’Europa, ha affermato colui che in Italia è venerato da tanti finti democratici.
Contemporaneamente l’ex segretario NATO Rasmussen, che è persino peggio di Stoltenberg, ha fatto proprio il ricatto del governo fascista polacco e dei governi baltici, che minacciano un proprio intervento diretto in Ucraina, se non ci sarà una ulteriore escalation bellica della NATO contro la Russia.
A sua volta Draghi gli ha fatto eco chiedendo la rapida entrata di Kiev nella UE e nella NATO, oramai coincidenti.
È chiaro che siamo alla vigilia di nuovi terribili passi verso la guerra totale, di cui il rifiuto ucraino della mediazione vaticana è un altro avviso.
Ed è altrettanto chiaro che il vero capo della destra guerrafondaia è, ovviamente, un banchiere ed è il polacco ad honorem Mario Draghi.
Draghi e Meloni sono la stessa cosa , chi sta con l’uno sta con l’altra e viceversa. E chi è per la pace e contro la guerra è contro tutti e due, senza se e senza ma.
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Ci vediamo in piazza contro entrambi.
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