CENTIMETRI E NON METRI

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Quando si smette di vivere si incomincia a sopravvivere.

Non rinunciamo a cuor leggero ad essere quello che eravamo, pur consapevoli che ormai non ce la facciamo più a sostenere i ritmi.
Ma la “disperata voglia” di non dimenticarci di noi, ci spinge oltre i naturali ostacoli del tempo che passa.
Vale per tutti, nessuno si arrende.
Non si arrendono Cantanti Traballanti, convinti che le note siano sempre le stesse e che le loro interpretazioni possano nascondere il declino.

Non é così.

Fa tenerezza Ornella che si dimentica perfino i versi di una canzone ripetuta ormai da cnquant’anni sempre uguale e che oggi invece é completamente diversa, tanto che neppure Lei la riconosce più.
Fa tenerezza il Leader che s’ostina a sembrare lucido, con le parole che gli scivolano, incomprensibili, dalla bocca perché quello che vorrebbe dire non é la stessa cosa che dice.
Dinosauri non più vivi ma che sopravvivono nel Museo della Vita.
E anche Lui, incaricato dal Divino di guidare il gregge, non vuole rinunciare al compito d’essere Pastore.
Ma il gregge ormai da tempo si guarda intorno alla ricerca di una nuova guida.
Lo fa senza ritegno e non certo per assicurare una continuità spirituale alla Chiesa, ma per mettere sul trono qualcuno che garantisca loro di mantenere quel briciolo di potere che faticosamente si sono costruiti attorno.

Ma i “Sopravvissuti” non mollano.

Hanno ancora qualche centimetro da percorrere, sperando di trasformarli in metri.
Qualche anno fa, già superata la soglia dei settanta, accettai di partecipare ad una “missione” non facile e sicuramente faticosa.
La sera a cena, Hayette portò in tavola una piccola torta con le candeline accese.
Io la guardai stupito e Lei, molto seriamente mi disse :
“Credo che sia arrivato il momento che tu incominci a festeggiare i giorni e non gli anni “
Io, ostinato, non ho ancora spento quelle candeline.
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