DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI
Un tempo ci scherzavo sostenendo che il vero significato di mutatis mutandi fosse “cambiate le mutande”, poi ho cominciato a pensare che segnava una certa rassegnazione ai cambiamenti, oggi penso che il processo cognitivo debba essere inverso o invertito, ovvero per capire interamente il tempo che viviamo dobbiamo verificare attentamente quali cambiamenti sono avvenuti negli anni e perché.
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La tendenza è orientata in modo particolare ai costumi sociali, ma anche il modo di relazionarsi commerciale è molto differente e l’evidenza non è solo nel modo di comunicare farcito di pubblicità quasi sempre fastidiosa, al punto che talvolta è persino in grado di vanificare i contenuti, ma sempre più largamente nel modo di scrivere orientato a stimolare solo la curiosità dello spettatore senza fornire risposte.
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Di cosa parlo?
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Presto detto, vi è mai capitato di leggere un titolo di giornale che ha attratto la vostra curiosità e dopo aver letto l’articolo fino in fondo non aver avuto nessuna delle informazioni promesse lasciandovi delusi?
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Sono sicuro di sì, perché è ormai lo standard comunicativo di quasi tutta la stampa, incluso il mainstream.
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Un esempio: il titolo dice “allarme nei supermercati, questo comportamento è dannoso”, entrate nell’articolo e leggete la storia del commercio a tappe fino ad arrecare ai supermercati, sottotitoli a iosa introducono i paragrafi e tra un paragrafo e l’altro solo pubblicità da saltare scorrendo la pagina, ma che così facendo leggete e talvolta involontariamente cliccate.
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Arrivati al fondo dell’articolo non avete trovato descrizione di nessun grave comportamento dannoso se non quello di evitare le ore più affollate o di controllare le date di scadenza dei prodotti che acquistate, ovvero banalità che già sapevate, ma il gioco è fatto, il giornale registra la vostra visita incrementando il suo ranking ed il suo valore e se avete cliccato qualcosa ha guadagnato qualche centesimo, che sommato a tutti gli altri click potrebbe fare qualche euro da mettersi in tasca…
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Conclusione: nessuna reale informazione o al massimo qualcosa di inutile per voi e profitti per chi ha carpito il vostro interesse.
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Fatti i debiti cambiamenti (mutatis mutandis) questo è lo specchio dei tempi, che si può pensare confinato al campo della comunicazione ma che non può inevitabilmente essere anche un segno di ciò che avviene in tutti i campi da questa dominati, rendendo la lettura, o se preferite il giornalismo, esso stesso lo specchio dei tempi in cui viviamo (journalism sicut speculum temporum).
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Lo so, le critiche arriveranno per l’uso del latino e sulla migliore e corretta traduzione, ma si sa, quando si indica la luna il protagonista è il dito.