DI CLAUDIA SABA
Chissà perché mi “prende” così tanto la tua morte.
Forse per quella fossetta in mezzo al mento che non è da tutti.
O per quello sguardo vispo e intelligente che ha sempre detto tanto senza bisogno di parole.
Sarà per quella tua speciale simpatia, per la tua ironia presente in ogni gesto
che oggi mi sento così triste nel saperti altrove.
È come aver perso qualcuno di famiglia, uno di quelli senza ipocrisia capace di sputare in faccia la verità più brutta, sorridendo.
Sei stato un artista grande, un genio assoluto, un poeta che ha raccontato storie di vita quotidiana con la più grande umiltà.
“Sarà per te” o ‘Tutta colpa del Paradiso’ se
“Pensavi fosse amore invece era un calesse”
e intanto … sorridevi al destino.
“Giulia” resterà per sempre.
Però …
“Madonna che silenzio c’è stasera” … senza te.