DI GIOACCHINO MUSUMECI
“È patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze. Ascoltiamo tutti, ma il governo propone e il Parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze”.
Parole del ministro della giustizia Carlo Nordio, il quale con la sua riforma intenderebbe offrire un tributo a Silvio Berlusconi, di cui non sentiremo più parlare quando un’intera generazione di servi nati nel momento sbagliato, ha finito per trovarsi nel posto sbagliato, cioè le istituzioni dello Stato. Certo il metodo Berlusconiano persiste ma gli emulatori sono senz’altro più stupidi e finiranno per cadere ben prima di lui.
Senza entrare troppo nel merito della riforma di cui ancora non ho studiato gli otto articoli, e non mi aspetto alcuna miglioria ma grandi peggioramenti della giustizia, mi limito a osservare che Nordio, in quanto guardasigilli, non dovrebbe offrire tributi a chi finanziava le cosche. Certo, a meno di non essere anche lui amante di quel metodo mafioso che implica un potere soverchiante sopra ogni regola per i comuni mortali.
Ed è proprio ciò che esprime Nordio con le sue parole mistificanti.
Che l’Italia sia devastata da conflitti tra i poteri dello stato è un fatto noto, e già questa è una dichiarazione di debolezza della democrazia. Questi conflitti hanno però una radice e Nordio presenta la questione in modo totalmente sbilanciato a favore del Governo, ormai organo legiferante il cui potere soverchia il parlamento meramente ratificante. Questa non è democrazia rappresentativa, ne è una distorsione poiché il Ministro opera al di sopra del parlamento anch’esso sollevato dalle ragioni per cui esiste ovvero gli interessi dei cittadini che non rappresenta essendo al servizio del governo. E non solo, il ministro vieta le critiche con l’autorità del “membrum flaccidum” perché l’opinione non è ancora vietata.
All’opera del governo, poiché quella del parlamento né è specchio e invocarlo è ridicolo, non è ammessa critica, ovverosia: se Nordio dispone, per esempio, che abusare di una carica pubblica per ottenere vantaggi personali o favorire amici non è reato, il parlamento deve ratificare e nessuno DEVE fiatare.
Dunque nella folle democrazia di Nordio il potere è accentrato nelle mani del governo, il quale decreta per delinquenti come si vede dall’abolizione del reato di abuso d’ufficio su cui è vietato dissentire.
A tutto ciò si aggiunge la menzogna dei politici che non criticano le sentenze: Berlusconi, divinità a cui Nordio offre in sacrificio la legalità, offre l’esempio magistrale di politica che si impegna in crociate contro ogni iniziativa o sentenza dalla magistratura; questa non avrebbe dovuto indagare o accertare nulla che riguardasse i politici perché il codice penale non può sfiorare i supremi e deve punire i cittadini comuni.
I politici non tollerano ingerenze dall’unico organo che può inibirli a cui vogliono imporre bavagli perché non basta che l’azione della magistratura, quando si rivolga a parlamentari dipenda dal verdetto del parlamento. Bisogna immunizzare tutti i politici e tutti gli amici di questi. Altrimenti i pochi soldi disponibili non si potranno rubare e sarebbe un peccato.
In poche parole Nordio, di cui cui si palesa un disturbo che andrebbe curato, legittima un modello di democrazia della casta di delinquenti intoccabili legittimata dai decreti del governo supremo.
E ora un piccolo appunto a quel gregge meraviglioso di utenti che ricordano errori pentastellati e per il resto nulla.
Non c’è bisogno di votare Movimento per sapere che nessun pentastellato ha abolito o minimizzato reati contro la pubblica amministrazione affinché il crimine organizzato si infiltrasse più agevolmente.
Nessun pentastellato ha teorizzato codici di appalto in cui funzionari non rendicontano l’ operato e perciò possono rubare e favorire indisturbati gli amici.
Nessun grillino ha proposto di marginalizzare la Corte dei Conti affinché il Governo non dovesse spiegare come spende i quattrini pubblici o i fondi recovery.
Perciò chiudere “de vez en cuando” quel buco che, sbagliando, chiamate bocca, sarebbe auspicabile. Se proprio non ce la fate, sputate le vostre sentenze nel primo water disponibile.
Ricordano Luttazzi: DISGUSTORAMA.