DI MARINO BARTOLETTI
Buon compleanno Roberto, grande poeta, grande sognatore e grande amico. Classe 1943 come Lucio D. e come Lucio B. nati meno di quattro mesi prima di te: evidentemente facevano cose buone 80 anni fa (e dire che non erano tempi facilissimi).
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Hai cantato e continui a cantare l’amore in tutte le sue declinazioni (quelle più autentiche, quelle più inattese, quelle più tenere, quelle più dure, addirittura quelle più dolorose). Un amore sempre riaffermato, malgrado la vita – anche negli ultimi tempi – ti abbia messo molto duramente alla prova.
Ti scrivo qui il mio affetto infinito, che è quello di tanti. Spero di tutti! Hai portato la cultura nella musica leggera senza mai farlo pesare: hai vinto a Sanremo – spesso terra del frivolo – senza derogare alla profondità e alla bellezza della tua potenza “autorale”.
Persino col tuo ultimo album – forse il più importante di tutti: il più completo, il più alto, il più intenso – ci hai insegnato come non c’è età nella quale non si possa pensare di volare.
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Sogna Vecchioni, sogna. E, per ora, 80 volte grazie!
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