ALLA CASA BIANCA PER DARE L’ADDIO ALLA VIA CINESE DELLA SETA

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La presidente del consiglio italiana oggi a Washinton per il faccia a faccia con il presidente Biden, che proseguirà poi allargato alle rispettive delegazioni. Sul tavolo il ritiro dell’Italia dall’accordo del 2019 sulla ‘Belt and Road Initiative’ con Pechino, la nuova ‘Via della seta’ osteggiata da sempre dagli Stati Uniti. Ma anche il riarmo verso quel 2% del Pil voluto dalla Nato, e il prestito alla Tunisia per l’Africa delle bomba migranti

Filoatlantista gradita

Merito della sterzata filoatlantista della leader sovranista Giorgia Meloni, andata oltre le più ottimistiche attese di Washington. Grande accoglienza, prevedono gli specialisti di cose diplomatiche, amicizia e prezzi da pagare. Nello studio ovale si parlerà certo di Russia e Ucraina e ancora di armamenti, ma si parlerà soprattutto di Cina. E il presidente americano non chiederà solo una conferma, più precisa e dettagliata, della decisione italiana di denunciare il memorandum del 2019 sulla ‘Via della Seta’.

Via dalla Seta e dal commercio con la Cina

Biden chiederà certamente molto, forse troppo: non solo la rinuncia agli investimenti cinesi in Italia ma anche a quello degli investimenti italiani in Cina. Se mai saranno ancora accettati. ‘Disaccoppiamento’ contestato in larga parte  in Europa, e che forse dovrà essere ribadito anche dall’Italia rispetto a modi e tempi che non dovrebbero essere ultimativi. Insomma, uscita dalla via della Seta sì ma senza annunci ufficiali subito per non guastare del tutto e troppo presto i rapporti con Pechino.

Rappresaglie economiche cinesi già minacciate dal Global Times di due giorni fa. «Sulla via della Seta Meloni deve decidere senza subire l’influenza di Biden», e il chiarissimo ammonimento: «Se l’Italia decide di ritirarsi ci sono tutte le ragioni per essere preoccupati del potenziale impatto negativo».

Belt and Road Initiative

«La cooperazione pratica e i risultati visibili in ambito Belt and Road continuano ad aumentare e la narrativa secondo cui la cooperazione sarebbe futile è priva di fondamento» ha dichiarato sempre al Global Times l’ambasciatore cinese in Italia. Il diplomatico sostiene che dopo la firma del memorandum «il livello strategico dei rapporti bilaterali è aumentato, così come la posizione prioritaria dell’Italia nelle relazioni internazionali cinesi». Esportazioni italiane in due anni dai 14,5 miliardi di dollari ai 18,5 miliardi. E l’export cinese verso l’Italia, dai 34 miliardi di dollari agli oltre 50 del 2022. Bilancia sbilanciata ma con Covid e guerra Ucraina nel mezzo.

Africa, Tunisia e Nato

L’Italia in Africa anche per contrastare la presenza cinese in quel continente’, la versione politica di convenienza per ottenere sconti dal Fondo monetario ad egemonia Usa. Concedere il prestito alla Tunisia senza aver prima ottenuto le riforme richieste a Saied. Gli Usa si questo sono rigidi anche in sgarbo all’Ue. Una soluzione per la salvezza immediata della Tunisia sarebbe un successo in Europa. Oltre a scongiurare un flusso migratorio biblico in caso di default della Tunisia. Altro punto dolente sul quale Biden insisterà, quello del riarmo. L’Italia, come tutta l’Europa, ha già accolto sulla carta la richiesta Nato di innalzare le spese militari sino al 2% del Pil, ma senza fissare tempi precisi.

Ancora Cina per finire

Di fatto l’ormai scontata uscita dall’accordo sarà letta da Pechino come una scelta politica. E per questo l’Italia si espone a possibili ritorsioni. Ed ecco che diventa decisivo momento e modo in cui questa scelta verrà comunicata. «Se ciò avvenisse alla Casa bianca, la Cina lo vivrebbe come un affronto personale – avverte Lorenzo Lamperti -. Se invece si attendesse un confronto diretto le turbolenze potrebbero essere contenute».

In quella direzione la probabile trasferta cinese di settembre del ministro degli Esteri Antonio Tajani. «L’etichetta della Via della Seta andrà anche tolta per mostrarsi affidabili a Washington, ma la Cina vuole almeno che venga garantita l’etichetta istituzionale».

 

Articolo dalla redazione di

27 Luglio 2023