DI GIANFRANCO ISETTA
DI NEBBIE
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Parlo delle nebbie di casa mia
incorporee gravano sui corpi
e si rifiutano al tatto di pollici
protesi senza sonorità mancando
le visioni sospese dei ricordi
ma senza cancellarne la vista
sibili sottili come ultrasuoni
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poi un vento del nord le porta lontano
e le scioglie da quei lacci nascosti
nel fruscio del vapore che implode
ma non s’accende aurora sulle palpebre
per chiaro impedimento mattutino
della notte in ritardo che sonnecchia
accovacciata oltre i suoi confini.
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Gianfranco Isetta 5 agosto 2023