PAR CONDICIO UN PAR DI…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

PAR CONDICIO UN PAR DI…

Nel post di ieri ho accennato a come la comunicazione orienti le nostre opinioni fino a diventare un vero e proprio mezzo di manipolazione mentale, un condizionamento del pensiero negli intenti non diverso dai campi di rieducazione stalinisti e dalle tecniche psicologiche di lavaggio del cervello.
Fondamentalmente parlo della televisione, quella che ha ridotto radio e giornali al ruolo di semplici gregari e che Internet non potrà mai soppiantare per una questione di credibilità visto che chiunque, persino io, ci può mettere le zampe per provare a diffondere qualsiasi astrusità.
E’ proprio per conservare questa credibilità che le televisioni occidentali sono così diverse da quelle russe, cinesi o degli emirati arabi. Nel contesto sociale illusoriamente libero che siamo diventati è fondamentale il confronto tra posizioni diverse perché soltanto così si può illudere l’ascoltatore sulla sua libertà di pensiero mentre viene messa in atto una tecnica ben conosciuta nel marketing chiamata “framing”, una cornice che impone il perimetro entro cui i confronti e le idee diverse possono circolare.
All’interno del framing le voci contrarie non vengono platealmente soppresse come in Russia o in Arabia Saudita, vengono invece ridotte al ruolo che hanno gli “sparring partner” nel pugilato o i “galoppini” nell’ippica, mezze cartucce buone solo per allenare i campioni in carica.
Controllare la televisione consente di ridurre facilmente gli oppositori ad un sacco da prendere a pugni interrompendone a piacere i discorsi, organizzando gli applausi, selezionando le interviste di contorno, cogliendo i loro momenti meno convincenti per riproporli all’infinito.
Questo è ciò che sta avvenendo sempre più spudoratamente, provate a farci caso mentre ancora vi illudete che le apparizioni in RAI degli oppositori siano un segno di democrazia.