DI GAETANO PEDULLA’
Editoriale di Gaetano Pedullà, direttore del giornale: “LA NOTIZIA”
Dopo aver cancellato il Reddito di cittadinanza, frenato il salario minimo, preso in giro i più affamati con una carta che eroga appena un euro al giorno, la novità è che la Meloni non sta dalla parte delle banche.
Tenetevi perché questa è forte: “le destre stanno dalla parte dei poveri”. Incredibile ma vero, ieri i giornali di regime sfidavano il ridicolo raccontando questa corbelleria. Dopo aver cancellato il Reddito di cittadinanza, frenato il salario minimo, preso in giro i più affamati con una carta che eroga appena un euro al giorno, la novità è che la Meloni non sta dalla parte delle banche, anzi le tassa e ne redistribuisce gli extraprofitti. Insomma, è arrivato Robin Hood.
La realtà, però, è ben diversa. L’imposta (opportuna) sui guadagni stellari degli istituti di credito, spinti dallo sciagurato aumento dei tassi della Bce, è una misura che proprio la premier e i suoi alleati hanno rinviato per mesi, facendo poi un pasticcio nell’ultimo Consiglio dei ministri, quando nel tentativo di far vedere che pensano pure alla povera gente hanno annunciato senza alcuna preparazione la nuova tassa. Una mossa talmente sgangherata che il ministro dell’Economia, Giorgetti, si è rifiutato di metterci la faccia, disertando la conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Uno strappo che ha costretto i luogotenenti di FdI a replicare che la misura era stata concordata con le banche, nonostante le dichiarazioni opposte dei banchieri, che presi di sorpresa martedì scorso hanno visto bruciare in Borsa quasi nove miliardi. Un mare di soldi che ieri è stato recuperato solo in parte, e dopo le correzioni apportate a tempo scaduto, fissando un tetto alla tassazione.
Il dilettantismo di chi ci governa è perciò evidente, ma la stampa trombettiera del potere ha girato la frittata, spacciandola per un’inedita strategia a favore dei più deboli. Una versione che non sta in piedi, perché se fosse vera non si capisce come mai non sono ugualmente tassati gli extraprofitti delle aziende energetiche e farmaceutiche.
Così resta il dubbio che la manovra sulle banche varata in modo tanto dilettantesco sia stata una trovata per disorientare le opposizioni in vista del muro di domani sul salario minimo. Senza contare che resta da vedere se mai lo Stato la riceverà davvero questa quota degli extraprofitti, dato che ancora aspetta parte dei soldi previsti da Draghi con una norma uguale.