LA VERGOGNA DELLA STRAGE DI USTICA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

“Fu un missile francese ad abbattere Il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 e la Nato ha tenacemente occultato la verità”.

Queste le parole dell’ex premier Giuliano Amato in relazione alla strage di Ustica.
Amato aggiunge che l’Eliseo potrebbe finalmente lavare l’onta che pesa su Parigi.
Peccato che D’Amato, nel suo puerile tentativo di depurarsi l’anima, manchi di ammettere che l’occultamento della verità sulla Strage, su cui a 43 anni di distanza i familiari delle vittime non hanno avuto giustizia, è la risultanza della connivenza di tutti i governi Italiani succedutisi dal 1980 in poi.
Non solo Nato colpevole coi francesi di aver pianificato un attentato conclusosi con una strage, vergognosamente pavidi, e non è certo novità, i governi italiani, premier e ministri vigliacchi che non hanno rappresentato l’Italia e i suoi cittadini ma interessi strategici extranazionali. Gheddafi si salvò, secondo D’Amato, perché avvertito da Craxi.
Perciò prego tutti coloro che leggeranno il post e lo commenteranno almeno su questa vicenda vogliate risparmiarmi la partigianeria politica, non raccontatevi e non raccontate bugie, non invocate alibi.
Tutti i governi, da Berlusconi in poi, sono colpevoli di aver strumentalmente occultato i fatti a spese dei familiari di 81 vittime innocenti.
I nostri presidenti del consiglio o capi di Stato conoscevano e conoscono la verità ma pur di mantenere in piedi la bella facciata della Repubblica non hanno fiatato timorosi delle rappresaglie americane e francesi.
Tutti i governi Italiani, complici in questi ributtanti silenzi, hanno offeso le vittime e i loro familiari, perciò sarebbe necessario chiedersi che esempio di dignità possono offrire ai cittadini i nostri vertici di Stato politici e militari, piegati da sempre alle strategie americane e non di meno alle gerarchie europee.
Tutti vergognosamente protesi verso verità e trasparenza ma nessuno davvero capace di perseguirla in nome di una Repubblica che per il metodo mistificante e refrattario al dovere della verità mi suscita rabbia e profondissimo ribrezzo.