DI BARBARA LEZZI
No, Presidente Meloni, non c’è nessuno che gioisce per il calo del PIL.
Non c’è nessun folle che possa essere felice per le difficoltà economiche che diventano sempre più urgenti, che umiliano i padri costretti a dire sempre più spesso dei no ai propri figli, che mortificano gli anziani costretti a fare i conti della serva dopo una vita di lavoro, che costringono le famiglie a diminuire la spesa anche dei prodotti alimentari.
Come ha il coraggio di dire delle scempiaggini simili a quelle dichiarate nell’assemblea del suo partito in cui accusa tutto e tutti ma non si spreca in nessuna autocritica?
Sono stati, Presidente, i suoi amici a pubblicare di continuo meme con la sua espressione risoluta con scritte del tipo: Miracolo Meloni, Effetto Meloni, Grazie Meloni, Avanti così Meloni.
Durante la stesura della scorsa legge di bilancio, tutto il governo accusava il precedente per l’impossibilità di agire che aveva lasciato in eredità ma i meriti ve li siete presi e ora che le difficoltà, ampiamente previste e prevedibili, vi mettono con le spalle al muro, cercate di sviare con proclami inquietanti da cui si evince tutto il vuoto che vi circonda, tutta la mancanza di idee per affrontare il futuro, tutta l’indifferenza verso chi, in piena solitudine, sta macinando una crisi dopo l’altra.
I tagli della scorsa legge di bilancio fatti su sanità e scuola erano colpa del governo Draghi.
È vero,
li aveva previsti quel governo ma ora ci siete voi e state facendo la stessa cosa con tanto di simulazione di mal di pancia del ministro dell’economia.
Lei, Presidente, ha detto che il prossimo anno sarà ancora più difficile.
Lo sarà per i cittadini e per le imprese e lo sarà anche per sua responsabilità.
Saremo l’unico Paese in Europa, per il quale è prevista una crescita inferiore rispetto a quella di quest’anno.
Si faccia l’applauso da sola, Presidente e continui a parlare d’altro ma non le basterà per fuggire dagli oneri delle sue scelte.