LA FICTION DELLE DESTRE AL POTERE

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Editoriale di Gaetano Pedullà Direttore del giornale LA NOTIZIA

Fratelli d’Italia e Lega se le stanno dando di santa ragione per fregarsi i voti l’un con l’altro, ma ai mercati e ai poteri che contano interessa altro.

La fiction delle destre al potere

Solo una stampa un bel po’ provinciale poteva raccontarci che Meloni e Salvini si sono dati battaglia domenica scorsa schierando von der Leyen a Lampedusa e Le Pen a Pontida. Semmai sono state la presidente della Commissione e la leader sovranista francese ad aver usato i nostri politici per un’altra guerra in corso, che ha in palio il futuro assetto dell’Europa.

Certo, Fratelli d’Italia e Lega se le stanno dando di santa ragione per fregarsi i voti l’un con l’altro, ma ai mercati e ai poteri che contano interessa altro. Un assaggio ce l’ha dato ieri il Financial Times, cioè l’antenna dei grandi investitori internazionali, secondo cui la luna di miele del governo col Paese è finita, e tra breve torneremo a fare i conti con l’aumento dello spread. In altre parole, l’Italia può rivedere il film che portò alla caduta dell’ultimo esecutivo Berlusconi, con la speculazione delle Borse, il debito pubblico ingestibile e l’imposizione di nuove micidiali misure d’austerità.

Lo spread – che è il differenziale tra il costo degli interessi sui bund tedeschi e i bot italiani – in effetti è già risalito a 180 punti, senza che nessun talk di Rai e Mediaset ne abbia parlato, dato che lì si discute di Vannacci e altre amenità, se resta tempo dopo l’attacco quotidiano ai poveri e la saliva sul governo. Così qui ci beviamo qualunque balla, tipo l’Europa che fa qualcosa sui migranti, firmando col regime tunisino di Saied un accordo che non ha alcuna legittimità politica (oltre alla copertura economica). Oppure il rush finale sull’Autonomia regionale promesso dalla Lega, talmente falso che ieri la ministra Casellati l’ha smentito e Castelli, storico esponente del Carroccio, ha lasciato il partito accusandolo di mentire su questo impegno.

Tanta fiction però non si gira per niente. Sulle von der Leyen e Le Pen lo capiamo: la prima è disposta a fare carte false per costruire il suo nuovo mandato a Bruxelles e la seconda vuole fermarla per ritentare la marcia sull’Eliseo. Ma Meloni e Salvini a cosa puntano davvero, oltre alla gestione di piccolo cabotaggio del potere? A portarci prima possibile nelle stesse condizioni in cui ci lasciò il loro mentore Berlusconi, prima che poi ci toccassero le supposte di Monti?

Direttore del giornale