L’AMORE & LA PUBBLICITA’

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Ma si dai, perdiamo un po’ di tempo a parlare dello spot Esselunga.
Non l’avrei nemmeno fatto se non fossero intervenuti quei due (M&S) a pubblicizzarlo ulteriormente con grande soddisfazione del supermercato.
Lo spot in sé, lo trovo un po’ patetico, colmo di tristezza, malinconia e senso di colpa.
Un messaggio pubblicitario pieno di negatività.
Utile per le vendite ? Mah…….
Il messaggio che traspare é quello della “riunificazione auspicata” di genitori separati, visto con gli occhi di una figlia bambina,tra gli scaffali.
Mi sembra del tutto normale.
Quello che normale non é, é che si ritenga lo spot una celebrazione dei valori matrimoniali, la “rivendicazione” del termine famiglia appioppata al concetto etero.
Mi pare che quest’analisi freudiana si sia spinta oltre.
Non trovo tutto questo, é solo un banale e ripeto “patetico” spot che mischia sentimenti con detersivi o sughi pronti.
Piantiamola di fare gli intellettuali ad ogni costo.
Ho ancora nella memoria la bambina intenta a riscaldare il sugo pronto per la pastasciutta del padre vedovo sul camion.
Peggio di quello francamente altro non c’é.
Forse, quello dell’Ikea che mostrava due uomini tenersi la mano e scambiarsi un tenero bacio mentre acquistavano un mobiletto.
Lo slogan era “Ikea apre le porte a tutti”.
Ammissione che per le coppie omosex le porte, ovunque, erano sempre chiuse, al pari delle menti.
Diffido dalle celebrazioni dell’Amore universale.
Se ammetti che “perfino per loro” le porte sono aperte, significa che ribadisci la chiusura e tu cerchi di smarcarti per tornaconto.
Va di pari passo al famigerato “io ho tanti amici gay” che discrimina amici etero da quelli omo.
Perché fare questa sottolineatura?
Per ribadirne la differenza.
La mia “Lista Amici” é molto lunga e non me ne frega un centesimo con chi vanno a letto, quale dio pregano e se sono cannibali o vegani.
Ritengo che siano altri i valori che dovremmo tenere in considerazione.
La stessa cosa deve valere per il concetto “Famiglia”.
Due Persone che si amano, che condividono il pane della quotidianità, sono una FAMIGLIA.
Senza andare a guardare il genere d’appartenenza, perché l’Amore non sta in mezzo alle gambe, ma nel cuore e nel cervello.
Quando la smetteremo di fare queste distinzioni, di sottolineare la “diversità” allora, solo allora, avremo finalmente raggiunto la normalità nel pensiero.
NON un attimo prima.