DA REDAZIONE
Di Stefano Rizzuti dal giornale La Notizia
L’Ocse bacchetta il governo Meloni su diversi temi: dalle pensioni anticipate all’abolizione del Reddito di cittadinanza.
Una bocciatura quasi completa. L’Ocse, nel suo rapporto Economic policy reforms 2023 – Going for growth, lancia una serie di avvertimenti al governo guidato da Giorgia Meloni chiedendo di favorire la concorrenza, di ripensare l’abolizione del Reddito di cittadinanza (da fare più gradualmente) e di evitare nuovi anticipi per le pensioni.
L’Italia deve, innanzitutto, favorire la concorrenza, soprattutto “nel settore dei servizi, garantendo una rapida attuazione della riforma approvata nel 2022”. Nella scheda riguardante l’Italia le raccomandazioni sono anche altre, come ridurre il cuneo fiscale sul lavoro “spostando l’imposta sul lavoro verso i beni immobiliari”. Un suggerimento che fa pensare anche a una patrimoniale.
I SUGGERIMENTI DELL’OCSE AL GOVERNO MELONI SU SALARI E PENSIONI
Per l’Ocse è essenziale che l’Italia aumenti l’occupazione e la “competitività delle regioni in ritardo permettendo una negoziazione dei salari al livello regionale piuttosto che al livello nazionale”, favorendo inoltre la partecipazione delle donne al lavoro, potenziando i servizi di asili nido.
PENSIONI, L’OCSE BACCHETTA L’ITALIA E DICE NO A QUALSIASI NUOVO ANTICIPO
Altro punto fondamentale, per l’ente, è quello di non toccare le pensioni. Un chiaro avvertimento al governo che punta invece a introdurre nuovi anticipi pensionistici (anche se non avverrà nel 2024 per mancanza di fondi) come la quota 41 voluta da Matteo Salvini.
Sarebbe necessario “restringere i requisiti per il pensionamento anticipato per aumentare la partecipazione alla forza lavoro e migliorare la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico”.
CRITICHE ANCHE SUL REDDITO DI CITTADINANZA: IL RITIRO DEVE ESSERE “PIÙ GRADUALE”
Diverse le tirate d’orecchie per l’Italia, come sui temi riguardanti l’alfabetizzazione digitale, la penetrazione della banda larga e l’adozione dei servizi digitali in Italia. L’altro nodo è quello dell’assistenza per le persone che vivono in povertà: è ritenuta necessaria una “revisione dei requisiti per accedere ai programmi di protezione sociale e la semplificazione delle procedure di accesso”.
Un ultimo avvertimento arriva dall’Ocse anche sul Reddito di cittadinanza, quando spiega che bisogna “promuovere la partecipazione al mercato del lavoro tra i beneficiari di prestazioni sociali, compreso il Reddito di cittadinanza, rendendo più graduale il ritiro delle prestazioni”. Ritiro che, invece, il governo prevede di completare entro la fine dell’anno.