DI GIANFRANCO ISETTA
GAZA
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Il crocchio delle spade
che forse annuncia tregua
illumina la strada
sul grigio che campeggia.
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Annunciano l’evento
le pietre sminuzzate
deposte su finestre
che cedono al silenzio.
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Era una luce attesa!
Si è spenta come un lampo
l’ingorgo di pozzanghere
precipita negli occhi.
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Ora la frase detta
incontra il suo reale.
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Ho lasciato il Novecento
come un fiore appassito
che risorge incompiuto
su un calendario di sangue
Gianfranco Isetta