VIDEOGAME. “TOTAL WAR: PHARAOH”, ALLA CONQUISTA DEL TRONO D’EGITTO O DEL REGNO DEGLI HITTITI

DI LUCA BAGATIN

E’ forse il videogame più atteso di questo caldo autunno. Un autunno caldo come il deserto egizio. “Total War: PHARAOH” è infatti ambientato nell’Antico Egitto. L’epoca dei Faraoni e degli Hittiti. Delle grandi civiltà del Medioriente.

“Total War: PHARAOH” non si discosta affatto dalla tradizione della saga “Total War” proposta da oltre dieci anni dagli sviluppatori di Creative Assembly e dall’editore SEGA, almeno per quanto riguarda la spettacolarità delle battaglie sul campo e sulla microgestione degli insediamenti, ma offre certamente nuove dinamiche per quanto riguarda l’aspetto gestionale e strategico del gioco.

Ma, andiamo con ordine.

In “Total War: PHARAOH” potremo assumere il comando di una fra le otto fazioni proposte, divise in tre distinte civiltà: Egizi, Cananei e Hittiti. Fazioni tutte storicamente accurate e guidate dai personaggi storici dell’epoca, con caratteristiche uniche, non solo per quanto concerne la loro caratterizzazione fisica e il loro equipaggiamento, ma anche per quanto concerne le abilità in battaglia, strategiche, amministrative e commerciali.

Il giocatore potrà dunque scegliere se guidare, fra gli Egizi: il prode Ramses, che ambisce al trono d’Egitto; il bruto Seti, figlio del faraone Merneptah, il quale ne è discendente diretto e mira a soffocare ogni instabilità; la stratega Taurset, moglie di Seti, la quale ambisce a rivendicare il trono d’Egitto nel caso in cui il marito si dimostrasse incapace di governare; il ricco Amenmesse, Vicerè di Kush, che grazie alle sue miniere d’oro ambisce ad occupare alti posti di rilievo a Corte e, perché no, a sostituire il faraone Merneptah.

Le fazioni Cananee sono guidate, invece, dal devastatore Irsu, il quale approfittando della fragilità dei suoi nemici ne depreda le ricchezze e il cospiratore Bay, di umili origini, che attraverso l’inganno e la manipolazione, ambisce ad ascendere ai più alti ranghi della società.

Infine, le fazioni Hittite comprendono Suppiluliuma, che governa la grande capitale hittita di Hattusa e ne difende i territori e l’usurpatore Kurunta, che regna sul feudo tirannico di Tarhuntassa, nell’Anatolia meridionale.

Il giocatore potrà scegliere una fra queste fazioni e guidare il proprio leader, non solo nelle numerose battaglie che si troverà a dover combattere, ma anche nella gestione dei propri territori e di quelli conquistati.

Ogni fazione dispone di punti di forza e debolezza e, i territori da essa controllati, dispongono di edifici con caratteristiche uniche, che influiranno nel gioco e nella crescita della propria civiltà.

Per poter costruire gli edifici, occorrerà saper gestire al meglio le risorse, ovvero: forza lavoro, legname e pietra. Tali risorse potranno essere auto-prodotte, attraverso particolari edifici o strutture, oppure barattate attraverso accordi commerciali con le altre fazioni. Naturalmente, la forza lavoro si otterrà rendendo più felice la popolazione e favorendone la crescita e prosperità.

In “Total War: PHARAOH” gli accordi commerciali non saranno più automatici, ma dovranno essere rinnovati di turno in turno.

Ma non solo. Come sanno bene i giocatori della serie “Total War”, ogni fazione dispone di unità militari uniche, che potranno essere reclutate nel territorio controllato dalla fazione. Anche per la gestione e l’equipaggiamento delle truppe, ovviamente, occorreranno risorse quali il cibo (per dare da mangiare ai soldati) e il bronzo (per la costruzione delle armi e armature).

Ogni leader della fazione, ad ogni turno, potrà inoltre emanare particolari decreti, i quali – a seconda del decreto emanato – potranno influenzare: amministrazione pubblica, economia, religione, apparato militare.

Oltre alle città controllate, la fazione controllerà anche dei cosiddetti avamposti, che potranno anche essere luogo di ristoro per le nostre truppe. In ogni avamposto potranno essere costruiti edifici a carattere amministrativo, commerciale, religioso oppure militare. Se ci si troverà in guerra contro un’altra fazione, gli avamposti potranno essere saccheggiati oppure rasi al suolo (sia da parte nostra che del nemico).

“Total War: PHARAOH” permette, dopo alcuni turni di gioco, di scegliere una cosiddetta Tradizione Reale, ovvero la possibilità di scegliere se diventare Faraone d’Egitto, oppure il Grande Re di Hatti. Ogni Tradizione Reale richiede, per poter ascendere ai massimi livelli della nobiltà o egizia, oppure hittita, di possedere alcune terre sacre del popolo che si andrà a guidare (solo alle fazioni Cananee non è richiesto il possesso di alcuna terra sacra).

Una volta scelta la Tradizione, si sbloccherà la Corte, presieduta dal Sovrano (o Egizio o Hittita, a seconda della Tradizione scelta).

Nella Corte potremo partecipare a intrighi, chiedere favori, complottare e fare in modo di ascendere ai massimi livelli della Corte stessa. Eh sì, perché, per ottenere potere, in “Total War: PHARAOH” non dovremo solamente combattere, ma anche ottenere rispetto da parte dei componenti della Corte stessa (fra cui, importantissimo, il nostro Sovrano) e saper complottare…quando serve.

Molto importanti, in tal senso, sono i punti di Legittimità, ovvero quei punteggi che consolideranno la nostra pretesa al trono della Tradizione Reale scelta. Tali punti si ottengono possedendo terre sacre, costruendo monumenti e vincendo le battaglie.

Appena il valore di Legittimità sarà vicino a quello del Sovrano, potremo competere per la Corona e scatenare una guerra civile. Il nostro compito sarà quello di ottenere più punti Legittimità del Sovrano prima che la guerra giunga al termine. A quel punto, saremo nominati Faraone o Re di Hatti e otterremo così dotazioni speciali e nuovi poteri.

Nel corso del gioco, inoltre, potremo ottenere Titoli, che saranno conferiti sia al leader della nostra fazione che ai suoi generali, a seconda delle azioni che compiranno, sia in battaglia che sulla mappa della campagna. Oltre ai titoli si potranno assegnare anche competenze specifiche, che miglioreranno capacità specifiche del leader e dei generali in battaglia.

Leader e generali, inoltre, nel corso del gioco, potranno migliorare il loro equipaggiamento, composto di scudi, spade, armature. Il nostro leader, inoltre, una volta scelto di rivendicare il trono, potrà ricevere in dotazione particolari corone da indossare e che gli conferiranno ulteriori poteri.

Nel corso del gioco ci sarà richiesto di scegliere un’ambizione, quale, ad esempio, quella di vincere una battaglia, oppure di reclutare un particolare numero di unità. Una volta raggiunta quell’ambizione, riceveremo una conseguente ricompensa (in risorse, oppure in unità militari).

Altra risorsa importante è l’oro, che potrebbe essere utile o per acquistare risorse e unità militari, oppure per finanziare complotti e intrighi di Corte.

Una volta scelta la Tradizione Reale, ci sarà richiesto anche di seguire un Antico Retaggio, fra quelli proposti. Ogni retaggio offre benedizioni differenti, ovvero bonus differenti.

Fra i retaggi proposti, quello militare, commerciale, religioso e quello relativo alla costruzione di importanti monumenti. Una volta soddisfatto il retaggio scelto, ne riceveremo il beneficio corrispondente. Il retaggio potrà essere scelto una sola volta e non potrà essere modificato.

Gli aspetti gestionali di “Total War: PHARAOH”, che qui ho tentato di riassumere, come potete vedere, sono tutt’altro che pochi e saranno introdotti – passo passo – nel corso del gioco.

Sia che siate dei neofiti della serie “Total War”, sia che siate degli esperti, conviene in ogni caso attivare un minimo di tutorial. Perché, essendo le nuove dinamiche un po’ tantine…nel caso in cui decideste di scoprirle da soli, senza un minimo di tutorial, potreste rischiare di perdervi!

Probabilmente, l’aspetto gestionale del nuovo “Total War” è forse anche l’aspetto che lo rende più interessante. Agli amanti delle battaglie sul campo dei classici “Total War”, potrebbe risultare a tratti noioso ma… se ci pensate bene, bilanciare le risorse economiche ed allo stesso tempo gestire gli intrighi di Corte e i territori da voi controllati, può risultare ancora più soddisfacente e mettere alla prova le vostre capacità strategiche e logiche.

Certo, le battaglie sul campo, soprattutto se deciderete di adottare una strategia più offensiva e meno tattico-diplomatica o volta agli intrighi di palazzo, non mancheranno!

Non vi sono innovazioni particolari, nelle battaglie sul campo, ma esse rappresentano esattamente le tipiche battaglia dell’epoca storica nella quale si combatterono. Rese spettacolari da una meravigliosa grafica che, nel corso degli anni, il team di Creative Assembly, ha saputo rendere sempre più particolareggiata e di ottimo livello.

Le battaglie dei “Total War”, insomma, non deludono mai e sembra di viverle davvero in prima persona, senza dimenticare che terreno e clima influiranno su ogni battaglia, esattamente come avviene nella realtà (il caldo eccessivo, ad esempio, affaticherà le nostre truppe; la pioggia e il fango le rallenteranno e così via…)!

Anche il comparto audio è ottimo, sia per quanto concerne le musiche, tipiche dell’epoca dell’Antico Egitto, che il doppiaggio in italiano, almeno nei filmati. Certo, un peccato che anche i leader di fazione e le nostre truppe, non siano state interamente doppiate in italiano, come spesso è avvenuto per diversi titoli “Total War” (fra cui il primissimo “Total War: Rome”).

Ad ogni modo il gioco è, per il resto, interamente tradotto nella nostra lingua.

“Total War: PHARAOH” appare dunque un ottimo gioco storico/strategico/gestionale, in evoluzione, visto che saranno, nel corso del tempo, rilasciati DLC che lo arricchiranno di nuove fazioni e campagne (in tal senso è già possibile acquistare l’edizione Deluxe e Dinastia del gioco, le quali comprenderanno, nel tempo, già i vari pacchetti con le nuove fazioni e campagne, oltre che una colonna sonora aggiuntiva).

“Total War: PHARAOH” è disponibile nella versione per pc su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1937780/Total_War_PHARAOH/

Per poter essere giocato è necessario un pc con sistema operativo Windows 10 o 11 con minimo 6 GB di RAM; una scheda video di fascia alta e 50 GB di spazio libero su disco fisso.

Luca Bagatin