DI CLAUDIO KHALED SER
L’attacco terroristico contro l’ospedale Al-Ahli al-Arabi di Gaza é solo l’ultimo atto vigliacco di una guerra che ha come obiettivo la distruzione di quel che resta della Palestina.
Poco prima delle 17 (ora locale) l’esercito israeliano aveva intimato, per TRE VOLTE, lo sgombero della struttura definendola “covo di terroristi”.
La testimonianza arriva direttamente dal Vescovo anglicano di Gerusalemme.
Ordini che il personale sanitario NON poteva esaudire, impossibile trasferire centinaia di Persone, costrette in un letto.
Ed erano certamente “terroristi” i bambini nelle incubatrici, i malati bloccati nei letti, le centinaia di Persone che cercavano un rifugio dalle bombe israeliane ritenendo l’ospedale un “posto sicuro”.
Subito dopo la strage, il portavoce israeliano Hananya Naftali, da poco assunto dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ha pubblicato un tweet in cui annunciava il successo di un attacco aereo contro una base di Hamas posizionata all’interno di un ospedale di Gaza, accompagnandolo con una delle foto dell’ospedale Al-Ahli al-Arabi in fiamme.
La stessa che vi propongo sotto il post.
Di fronte all’atrocità commessa, perfino Netanyahu ha dovuto fare marcia indietro, il tweet è stato cancellato e sostituito con un secondo in cui Naftali descrive l’esplosione dell’ospedale come “misteriosa”.
Poco più tardi lo stesso Naftali, in un terzo tweet, insinuava che la morte di 500 Persone era da attribuirsi al malfunzionamento di un missile lanciato da Hamas.
Ovviamente tutti gli stragisti amici d’Israele hanno immediatamente sposato la teoria, addossando ai Palestinesi la responsabilità della strage.
Tra qualche ora, costruiranno anche le prove del “razzo malfunzionante” di Hamas, nel disperato tentativo di fuggire dall’atrocità commessa.
E ancora una volta, il “mondo bello” si schiererà con gli assassini, incolpando le vittime.
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