DI TURI COMITO
Incuriosito dal titolo “uccisi capi delle forze aree e navali di Hamas” sono andato a cercare, visto che non ne avevo mai sentito parlare, che tipo di marina e di aviazione avesse l’ala militare di Hamas. Immaginavo cacciatorpediniere, portaerei, rompighiaccio armate, sommergibili nucleari, cacciabombardieri, intercettatori, aerei di ricognizione, eccetera.
Certo, mi sono detto, magari non ne ho mai sentito parlare perché sarà tutto equipaggiamento obsoleto, malfunzionante, che avranno comprato in qualche bazar cairota e pertanto, dal punto di vista operativo, irrilevante. Una cosa, questa marina e questa aviazione, mi sono detto, tanto per ridere, tanto per nominare qualche fanatico ad ammiraglio o capo di stato maggiore e battergli le mani quando passa, pieno di mostrine, davanti qualche monumento equestre.
Immaginate il mio stupore, la mia dolorosa sorpresa, quando scopro – dopo mezz’ora buona di ricerca infruttuosa – e grazie al benemerito “Il Giornale”, che l’aviazione e la marina di Hamas dispongono di micidiali “veicoli aerei senza pilota e parapendii a motore” nonché di “gommoni, battelli, sommozzatori” e, udite udite e tremate tremate, persino di “uomini rana”.
Un arsenale degno di una superpotenza, perdio, altro che cose per ridere. Qua siamo davanti a qualcosa di mostruoso.
Netanyahu ha detto che Israele non sta combattendo solo per il suo diritto dall’esistenza. Sta combattendo per la libertà di tutto il mondo (mi ricordano qualcuno, queste parole, ma non ricordo più chi, ahimè).
Io credo che davanti ad una minaccia così poderosa di Hamas, rappresentata plasticamente dalle sue micidiali forze navali e aeree, non ci sia un minuto da perdere: al mondo libero spetta il compito di abbattere i parapendii e affondare i canotti.
Prima che sia troppo tardi.
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Qui l’indispensabile articolo de “Il Giornale” :
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