E SALVINI EVOCA LA “PRECETTAZIONE”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Due osservazioni.

La prima: è che Salvini, che anche oggi accusa chiunque (davvero chiunque) di non avere voglia di lavorare fa abbastanza ridere, considerando che al netto di attività politiche bucate da un assenteismo endemico, non ha lui stesso mai lavorato né nel pubblico né nel privato.
La seconda: è che questo individuo è pericoloso, dato che sta evocando la famosa “precettazione” per lo sciopero generale.
Lo strumento è delicatissimo e deve essere usato con il contagocce, perché sopprime un diritto sacrosanto per la democrazia e i lavoratori. Può essere usato solo in casi estremi, quando ad esempio uno sciopero rischia davvero di danneggiare una situazione delicata per tante persone (esempio: fu usato a Milano per uno sciopero del trasporto pubblico durante l’Expo per evitare che la città venisse paralizzata, colpendo anche il prestigio del Paese).
Di certo non si usa come strumento politico.
Ah, anziché sproloquiare, Salvini ascolti Bankitalia e Corte dei Conti, che anche ieri hanno fatto capire quanto sia grottesca questa manovra dove ci sono voci di spesa spropositate come per il Ponte sullo Stretto.