UOMINI, NON EROI

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Lasciate gli “eroi” nella mitologia, guardate gli Uomini.

Chi si mette al fianco degli altri, non é un “eroe” ma solo un Uomo.
Fa quello che ogni Uomo dovrebbe fare, essere solidale, non girarsi dall’altra parte, non essere né cieco né sordo.
Essere una Persona normale.
Ma dato che la “normalità” in questo mondo di mer*a é diventata un optional, ecco che chi si offre per sollevare chi cade, che ha bisogno di aiuto, diventa improvvisamente un “eroe”.
Non lo sono i Medici Senza Frontiere, né gli Operatori Umanitari di UNHCR, né quelli della Croce Rossa o della Mezzaluna.
Non lo sono mai stato io, né lo é Tarek.
Diamo un senso ed un valore all’Umanità.
Se continuiamo a definire “straordinario” l’impegno di alcuni, non facciamo altro che ritenere “normale” quello di chi si disinteressa, di chi non fa nulla, di coloro che si voltano dall’altra parte.
Ecco allora che l’impegno diventa miracolo e chi lo attua un eroe o peggio un santo.
Invece é solo un Uomo o una Donna.
La normalità, miei cari Amici, sta tutto nell’essere solidali gli uni con gli altri, e parafrasando un celebre concetto “Fare ognuno ciò che può nell’ambito delle sue possibilità”.
– Non c’é eroismo nel soccorrere i feriti, c’é Umanità.
– Non c’é eroismo nell’accogliere i disperati, c’é Umanità.
– E non c’é neppure eroismo nell’assistere i migranti sotto le bombe.
– C’é l’Uomo, con tutti i suoi difetti e le sue rare, ma splendide, virtù.
Sono contro ogni tipo di beatificazione o santità.
Non fa altro che esaltare e rendere eccezionale la normalità.
Mettere sugli altari Persone che si comportano da Persone é svilire il concetto fondamentale della Solidarietà Umana, é renderla qualcosa d’inarrivabile, di magico, di fuori dalla portata dell’Uomo Qualunque.
Invece é e resta solo un DOVERE.
Abbiamo già tanti “santi in paradiso” non creiamone altri, non ne abbiamo bisogno.
Quello di cui c’é veramente bisogno, al limite, é imitarli.
E per farlo non c’é bisogno d’essere in Palestina o nel Bangladesh, basta stare all’angolo di una strada.
Anche a Milano o a Palermo.
Intorno a noi, in ogni strada, c’é gente che ha bisogno d’aiuto e la loro sofferenza é pari a quella di chiunque altro.
Non c’é una bilancia per misurare il dolore.
E nemmeno per pesare la Solidarietà.
Un euro donato ad una giusta causa, per chi non può offrire di più ma lo offre con tutto il cuore, vale tanto quanto il mio impegno per strappare Persone dai lager libici, quello di Tarek nei Campi Profughi e ha lo stesso valore di quello profuso da Gino negli ospedali di Emergency.
Dobbiamo capire che siamo tutti “eroi” nel momento in cui ci offriamo per aiutare qualcuno, qualsiasi cosa facciamo.
Il nostro “eroismo” deve diventare la normalità per chiunque.
Ciascuno di noi é “medico” nel momento in cui aiuta un altro e nessuno di noi deve avere “frontiere” nel farlo.
La sera, prima di dormire, domandatevi solo che cosa avete fatto per gli altri.
E se meritate una carezza, fatevela.
E’ la più giusta ricompensa per essere stati semplicemente Umani.