DI CLAUDIO KHALED SER
Ripristinate (provvisoriamente) le comunicazioni con Gaza.
Questo mi ha permesso di parlare con Tarek e di tirare un lungo sospiro di sollievo.
Dal valico di Rafah sono entrati alcuni camion di aiuti umanitari destinati ai Centri di raccolta Profughi dell’UNRWA.
Basteranno per limitare le sofferenze per almeno due giorni.
Khan Younis é sotto il tiro israeliano.
Dopo averli cacciati dal nord della Striscia, ora gli israeliani incominciano a bombardare il sud in quello che é ormai diventato un genocidio.
L’esercito israeliano ha compiuto ieri l’ennesimo massacro nella Striscia.
All’alba di sabato, alcuni raid hanno bombardato la scuola di al-Fakhoura (Jabalya) dove erano alloggiati i palestinesi sfollati.
Secondo una prima valutazione sarebbero almeno 180 i palestinesi assassinati nell’interno dell’edificio.
Le immagini, trasmesse stanotte da Al Arabya, mostrano dozzine di cadaveri che giacciono sui pavimenti, sulle scale, nei corridoi e nelle aule di questa scuola dell’Unrwa.
Sono soprattutto Donne e Bambini, massacrati in quello che ritenevano un posto “sicuro” per sfuggire ai bombardamenti.
Ma la bestialità degli israeliani non conosce limiti.
Incalzato dai parenti degli ostaggi, il boia cerca una possibile intesa con Hamas sulla loro liberazione.
I Palestinesi chiedono una tregua nei bombardamenti e nei raid di almeno 5 giorni, ma Israele non pare disposto a lasciare per cosi’ tanto tempo, la Striscia senza bombe.
Gli Usa, per voce del loro presidente Biden, sono contrari ad un cessate il fuoco che “favorirebbe il riorganizzarsi delle truppe di Hamas” e pertanto chiedono la liberazione degli israeliani senza alcuna condizione.
In Cisgiordania, i coloni ebrei hanno occupato altri territori arabi dando alle fiamme gli uliveti dei contadini arabi e costringendo gli abitanti a fuggire verso est.
In prima fila, donne e bambini ebrei muniti di taniche di benzina e bandiere israeliane.
Dietro, l’esercito con i tank.
Dopo le insensate polemiche sul mio ultimo post i “bambini e l’albero” e la reclamata innocenza che si deve ai minori, vorrei ricordarvi che stiamo parlando di un teatro di guerra perenne, dove ai bambini, sia nelle SINAGOGHE che nelle SCUOLE CORANICHE, viene inculcato l’odio verso il nemico.
Quindi la vignetta é solo la triste verità di quanto accade e negarla al grido di “i bambini sono innocenti” é un isterismo fuori luogo.
I bambini “dovrebbero” essere innocenti ma la guerra non risparmia nessuno, nemmeno loro, che vengono educati, da una parte all’arroganza criminale della sopraffazione e dall’altra all’odio verso chi li sottomette.
L’innocenza, in questa parte del mondo, NON c’é mai stata, nemmeno tra i bambini che sono diventati anch’essi “strumento” di guerra.
E se la verità v’indigna (com’é giusto che sia) domandatevi come mai si é arrivati a questo punto e di chi sono le responsabilità, non sbraitate con me o con il mio post, che di questa realtà vi offre l’immagine cruda e vera.
Prendete atto che “l’innocenza” da queste parti non ha casa e che il limite tra l’offesa e la difesa é stato superato da tempo.
Anche “l’innocenza” é stata uccisa.
Si chiama guerra.