GOD SAVE ARGENTINA

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Il popolo argentino ha voluto reagire ad una grave e perdurante crisi economica, con un’inflazione che marcia verso il 150% e una soglia di povertà già varcata da due abitanti su cinque. Ma l’ha fatto eleggendo un presidente che più scocomerato di lui non lo potevano trovare. Con il 56.68% dei voti l’anarco-capitalista e turbo-liberista Javier Milei ha preso in mano il paese, annunciando riforme economiche tali da far impallidire Adam Smith e tutti quelli della Scuola di Chicago.
Certo, una mano gliel’ha data la stessa opposizione, avendo avuto la pessima idea di sfidarlo con Sergio Massa, ministro dell’economia dell’uscente governo di stampo peronista, che ha fatto ben poco per alleviare la grave crisi economica che attanaglia il paese. Ma questa voglia di cambiamento, espressa nel peggiore dei modi, avrà ripercussioni enormi sulle stesse istituzioni argentine.
Buoni studi in patria, una laurea in economia e un paio di master, Javier Milei è arrivato ad occupare diverse cattedre universitarie in macroeconomia e crescita economica. Ma è un personaggio che definire al di sopra delle righe non renderebbe alcuna idea.
Classe 1970, un’infanzia turbolenta, un padre autoritario che a 11 anni lo massacra di botte per aver osato esprimere perplessità sull’invasione delle isole Falkland. A scuola è soprannominato El Loco. Si butta nella musica e fonda gli Everest, un gruppo che fa cover dei Rollings Stone. Ma scopre presto la passione per l’economia, che non gli impedisce di sentire sulla propria pelle le prime grosse crisi del nuovo secolo.
Passati i trenta entra in depressione, mangia pizza tutti i giorni e arriva a pesare 120 kg. Lo salva la vicinanza di Conan, il suo fedele mastino inglese che una volta morto farà clonare a New York in quattro esemplari per la modica cifra di 50 mila dollari. Quei quattro verranno chiamati con il nome dei suoi economisti preferiti; e gli dispenseranno consigli persino in politica, incassando i suoi pubblici ringraziamenti alla vittoria delle primarie.
Matura la più totale avversione per il concetto di Stato, che definisce «un pedofilo in un asilo con bambini incatenati e ricoperti di vaselina» e che deve occuparsi soltanto di sicurezza e giustizia. Il resto ai privati. Vede il connazionale Bergoglio come il fumo negli occhi, definendolo a seconda dell’umore la personificazione di Satana, l’incarnazione del comunismo, l’imbecille di Roma.
Durante la vittoriosa campagna elettorale fa comizi e manifestazioni brandendo una motosega, l’arma con cui vuole riformare lo Stato. Manifesta posizioni un tantino contraddittorie, dichiarandosi favorevole ai matrimoni gay, alla libertà di genere e alla liberalizzazione delle droghe leggere, ma anti-femminista sfegatato, contrarissimo all’aborto e alla educazione sessuale nelle scuole nonché nostalgico del generale Videla, ridimensionandone alquanto gli orrendi crimini.
Sostenitore delle disuguaglianze sociali, considera l’evasione fiscale un diritto umano, attribuendola con merito persino a Gesù Cristo, e arrivando a definire Al Capone «un benefattore sociale».
Costui fra una ventina di giorni si insedierà alla Casa Rosada. Fra le prime cose abolirà la Banca Centrale Argentina, accorperà Sanità, Istruzione e Ambiente nel «Ministero del Capitale Umano», opererà drastici tagli alla spesa pubblica per ridurre l’enorme deficit e introdurrà il dollaro come moneta ufficiale. Non una grande novità quest’ultima, visto che gli argentini, non appena incassano lo stipendio in pesos, la prima cosa che fanno è cambiarlo in dollari USA per evitare di riempirsi il portafoglio di carta straccia.
Liberalizzerà il porto d’armi. Privatizzerà scuole e sanità. Ha già nel cassetto un progetto di legge che regolamenterà il mercato degli organi, perché ognuno deve avere la piena disponibilità del proprio corpo. Nella sua visione economica anche i bambini potranno essere venduti, sebbene al momento non la consideri una priorità assoluta.
Rimarrà in carica quattro anni. Cosa gli argentini che l’hanno votato vedranno e subiranno durante il suo mandato, Dio solo lo sa.