DI GIORGIO CREMASCHI
La guerra in Ucraina è cominciata dieci anni fa.
Lo confessa oggi lo stesso Zelensky, definendo come prima vittoria della guerra il golpe seguito alle manifestazioni nella piazza Maidan a Kiev .
Allora una rivolta armata organizzata dagli Stati Uniti e sostenuta dalla UE rovesciò il governo ucraino legittimo, eletto democraticamente secondo tutti gli osservatori internazionali.
Le bande naziste, che poi sarebbero diventate i vari battaglioni Azov, furono determinanti per il successo del colpo di stato.
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Così si costituì un nuovo regime ultranazionalista e reazionario, che mise fuorilegge il partito comunista e le sinistre antifasciste e cancellò lo stato plurietnico, negando persino il diritto alla propria lingua alla popolazione di origine russa. Nelle regioni del Donbass ci si ribellò alla minaccia di pulizia etnica da parte del regime di Kiev e nacquero così repubbliche autonome, che dal 2014 furono continuamente aggredite e bombardate dalle milizie ucraine.
La Crimea invece fu annessa alla Russia senza spargimento di sangue.
Invece il sangue fu sparso il 2 maggio 2014 a Odessa, quando bande fasciste protette da Kiev organizzarono un pogrom contro le sinistre, assaltando la casa dei sindacati e bruciando vive dentro di essa decine e decine di persone. Intanto il nuovo regime esaltava come padre della patria il nazista Bandera, collaborazionista con i tedeschi e responsabile della strage di ebrei e polacchi.
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A Minsk si stipularono accordi di pace , che la stessa Merkel ha recentemente definito un espediente per prendere tempo ed armare l’Ucraina. Così , come gli accordi di Oslo per la Palestina, anche quelli di Minsk furono sabotati prima di tutto dall’Occidente.
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Il resto è la storia di questi due anni, con l’invasione russa, che proprio secondo Zelensky è solo parte di una guerra iniziata dieci anni fa, con il vittorioso colpo di stato del Maidan.
E oggi la UE di Ursula von der Leyen, complice del genocidio a Gaza, festeggia la distruzione di una democrazia, prendendola ad esempio per il futuro.
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Invece tanti ucraini non festeggiano e molti di loro, se potessero tornare indietro, manderebbero all’inferno quel maledetto Maidan e dieci anni di guerra.
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Pubblicato dall’ANSA il 21 Novembre 2023
