DA REDAZIONE
Dalla redazione di KULTURJAM –
Questa destra al governo che ancora si attribuisca lo slogan “Dio, patria e famiglia”, e quanto di più lontano nella pratica dalla triade in calce. Ogni atto va nella direzione opposta.
Dio, patria e famiglia. Ma dove?!
Dio, patria e famiglia: i fatti recenti hanno riportato all’attenzione questo slogan fatto proprio dai fascisti e ripreso dai postfascisti sino ai tempi di Fratelli d’Italia e della Lega.
Come stanno però le cose? Veramente qualcuno crede che le politiche di questa destra siano ispirate a dio, patria e famiglia? A me non pare proprio.
“Dio“, cosa ci sarebbe di cristiano nelle politiche di questa destra? Nel razzismo contro gli immigrati, nel classismo contro i ceti meno abbienti? Cosa c’è di cristiano nella profonda volgarità di Salvini che inneggia alle armi e si fa vanto del suo profondo egoismo? A me pare nulla.
“Patria“, povera patria diceva Battiato: in cosa il governo Meloni esprime un qualche interesse nazionale? A parte qualche bandierina, in cosa risiede il suo “nazionalismo” o “sovranismo”? Il governo Meloni è il più subalterno ai voleri Nato e ai mercati di tutta la storia repubblicana. Persino Draghi era più autonomo. E basti qui citare la svendita di MPS e la vendita della rete Tim.
“Famiglia“, questa è bella. A meno che non si vogliano intendere le scelta familistiche e di clan questa destra non ha difeso in nulla la famiglia.
A me pare che lasciare che questa destra si attribuisca lo slogan “Dio, patria e famiglia”, per quanto da un punto di vista di sinistra denigrante, considerati i retaggi fascisti, sia un favore fatto alla compagine meloniana.
Il partito di Fratelli d’Italia si è appropriato di quello slogan, certamente per darsi un’identità propagandistica, esteriore. Ma lo ha fatto anche per nascondere una natura persino peggiore di quella tradizionalista e ultra conservatrice di Dio, patria e famiglia.
Mi riferisco cioè al carattere puramente opportunistico e servile delle politiche di governo, alla sua debolezza culturale, alle sue scelte meschine e sessiste, al suo linguaggio turpe e abietto, ai suoi conati ultraliberisti.
Bisogna portare la polemica fuori da quello slogan. Qualcuno pensa infatti di insultarli attribuendoglielo. In realtà questa destra vuole apparire come ispirata a Dio, patria e famiglia, per nascondere una natura ben peggiore.
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Articolo di Paolo Desogus, da
28 Novembre 2023