BYE BYE, HENRY

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Essere responsabili della morte di qualcuno, quale che sia la ragione, è un fatto drammatico e indelebile nella vita delle persone normali.
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Se la premessa è giusta ne consegue che il governare trasforma le persone normali in mostri, altrimenti non si capirebbe come personaggi le cui mani grondano sangue possano continuare a vivere come se niente fosse. Penso ovviamente a Netanyahu, a Putin e a Zelensky per le loro guerre ma anche a Macron per gli scempi in West Africa, a Biden per l’Afganistan, a Erdogan e Meloni per la guerra agli immigrati e a tanti altri.
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Dei miei contemporanei un posto in prima fila nella platea dei mostri va riservato a Henry Kissinger, uno che per ragioni elettorali ha prolungato artificiosamente la guerra del Vietnam che ha causato 4 milioni di morti, che ha fatto sganciare a tradimento 3 milioni di tonnellate di bombe sulla Cambogia che in guerra non era e che per avversare l’afflato socialista dell’America Latina ha favorito il golpe di Pinochet in Cile, altri 20.000 innocenti tra uccisi e scomparsi.
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Un mostro che ha campato alla grande per cento anni tra onori, belle donne, ricchezze e rispetto. Dire “riposa in pace” a uno così è una bestemmia, se fossi religioso augurerei alla sua improbabile anima di arrostire nelle fiamme dell’inferno per l’eternità.