DI MICHELE PIRAS
Non si fermeranno, il messaggio di Netanyahu è fin troppo chiaro e non da oggi.
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E non si fermeranno perché l’Onu non ce la fa proprio a partorire una risoluzione all’altezza della situazione, perché gli Usa sembrerebbero volerli fermare, ma in fondo non fanno niente perché ciò avvenga.
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Non si fermeranno perché tutti continuano a balbettare mezze frasi di fronte al massacro di Gaza, perché evidentemente le vite dei palestinesi non valgono quanto quelle degli altri.
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Non si fermeranno perché l’Europa è evanescente, debole, incapace di una politica estera che si possa chiamare tale.
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Non si fermeranno finché “non avranno raggiunto tutti i loro obiettivi”, anche quelli che non dicono ma che sono evidenti: la cacciata di altre due milioni di persone dalla loro terra, la “israelizzazione” di Gaza, un altro pezzo di Palestina sotto occupazione.
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L’assalto a Gaza sta diventando la pagina più buia della Storia del dopoguerra.
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