DA REDAZIONE
Dalla redazione del giornale La Notizia
“Fake news sul buco di bilancio per far tornare l’Austerity”. Parla il vicepresidente M5S, Gubitosa: “Dal governo Pacco di Natale agli italiani”
Il Patto di stabilità il presidente Conte lo ha ribattezzato “Pacco di stabilità e decrescita”. Michele Gubitosa, deputato e vicepresidente del M5S, che significa?
“Significa che per Natale il governo ha deciso di fare un bel pacco agli italiani: si torna all’economia dell’austerity, si torna alla crescita da zero virgola, si torna alle manovre lacrime e sangue. Con il Movimento 5 Stelle al governo e Conte premier, il Paese era uscito dalla pandemia con una crescita record, grazie a misure espansive come il Superbonus e di sostegno ai più fragili come il Reddito di cittadinanza. Meloni preferisce cancellarle, dire di no a salario minimo e incentivi alle imprese e si inginocchia ai diktat di Bruxelles. C’è chi dai vertici europei è tornato con 209 miliardi per l’Italia, chi con una condanna alla decrescita”.
Alla fine è arrivato il ‘no’ al Mes da parte di Fratelli d’Italia e Lega. Secondo lei è una ripicca dopo che perfino Meloni si è dovuta arrendere all’evidenza che il Patto di stabilità è un pacco?
“Davanti ai continui fallimenti a livello internazionale, Meloni aveva bisogno di un escamotage per non perdere del tutto la faccia davanti ai suoi elettori. Sul fronte dei migranti, siamo passati dalla promessa elettorale di blocco navale ad accordi millantati come storici e che vengono smontati dagli stessi Paesi che li firmano, con l’Italia ridotta a hotspot d’Europa. Sul piano economico, abbiamo ascoltato più volte lo slogan ‘battere i pugni sul tavolo di Bruxelles’ ma ci sembra che l’unica a prendere cazzotti sia stata Meloni. Era inevitabile che cercassero di confondere le acque, ma restano due fatti incontrovertibili: il primo è che la premier ha mentito al Paese e al Parlamento su quanto fatto da Conte, il secondo è che il Mes resta e che lo dobbiamo al sì dell’Italia del governo Berlusconi IV, quando Meloni era ministro”.
Fa sorridere che nel dibattito in Aula sul Mes Renzi ha accusato i Cinque Stelle di aver fatto da stampella al governo. Come commenta le frasi del leader di Italia Viva?
“Ormai Renzi è costantemente in cerca del suo quarto d’ora di visibilità e sembra il bue che dà del cornuto all’asino. L’unica forza politica che ha più volte sostenuto questo governo incapace e pericoloso è Italia Viva. Il M5S è sicuramente il più feroce oppositore di Meloni, ma è coerente nelle sue posizioni e non sceglie come votare sulla base di quello che fanno gli altri. Ma capisco che la coerenza sia un concetto sconosciuto a Renzi”.
Come da programma è stata approvata la manovra con voto di fiducia, decidendo di non intervenire sul Superbonus e lasciando migliaia di famiglie e imprese sul lastrico. Cosa ne pensa?
“È stata cancellata una misura che aveva creato lavoro, portato indotto economico e favorito la transizione ecologica. In campagna elettorale, tutti i partiti di maggioranza avevano promesso che sarebbe stata prorogata, ma appena incamerati i voti hanno preferito non confermarla perché avrebbe significato dare ragione al M5S. Piuttosto che aiutare famiglie e imprese, hanno preferito costruire la bugia del buco di bilancio per creare uno spauracchio utile a giustificare i loro tagli a pensioni e sanità. Credo sia un atteggiamento miserabile”.
Il governo ci ha condannato all’irrilevanza in Europa mentre in Italia ci ha regalato una crescita dello zero virgola. Siamo davanti a una débâcle su tutti i fronti con un Paese allo sbando oppure c’è qualcosa che si può salvare nell’azione di Meloni & Co?
“Dai fallimenti internazionali all’economia nazionale stagnante, passando per lo svilimento del Parlamento e l’attacco alle fondamenta dello Stato sociale, arrivando alla strenua difesa da parte della premier del suo cerchio magico, formato da parenti, amici e ministri indagati o inadeguati. Faccio sinceramente fatica a trovare lati positivi in questo primo anno abbondante di governo Meloni. L’unica, vera buona notizia è che la spaccatura interna alla maggioranza è sempre più evidente e forse ci eviterà cinque anni di questo scempio”.
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