IL DESTINO DEL PD E’ FALLIMENTO SE NON SI EMANCIPA DAL BERLUSCONISMO CHE L’HA FAGOCITATO.

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Se esiste qualcosa di devastante per il Pd, si trova nella stampa.
Alla mercè di un potentato viziato e prevaricante la stampa vanta l’onore dell’ipocrita eccellente. Tralasciando di speculare su alcuni esponenti Dem, per fortuna non tutti, che possiamo assimilare a distributori automatici di pregiudizio, è opportuno concentrarsi sul ruolo dei media, criticoni di influencer a loro volta condizionano opinioni e atteggiamenti secondo ideologie di moda passeggiera proprio come gli accessori dell’odiata Ferragni. Ciò che non passa mai è il berlusconismo e quanto media asserviti siano schierati contro qualsiasi ipotesi di asse davvero riformista posizionato a Sx.
Ciò accade perché il riformismo della Sx altro non è che l’evoluzione della società verso il modello berlusconiano, a cui accennavo, erosivo del diritto, che il Pd ha voluto scimmiottare nella convinzione che divellere ambizioni popolari e derubricarle superficialmente a populismo, avrebbe portato fortune. Come si vede invece il Pd è inchiodato alla croce del proprio recalcitrante snobismo che ignora il popolo, soprattutto quello meridionale affetto a sua volta dalla peggiore sindrome di Stoccolma possibile, palesata nel leghismo meridionale a matrice razzista.
E a tutto ciò concorre la stampa o più in generale l’apparato mediatico. Questo è uno strano organismo letargico, pronto ad assumere le fattezze di un servo meschino di potenti ancor più miserabili nella gerarchia di potenti il cui unico scopo è accumulare profitto e ammazzare. Questo principio, incompatibile con la Democrazia, propagandato come sogno a cui ambire o addirittura brutale necessità, ha trasformato la politica nel mezzo più idoneo a cristallizzare il popolo in una dimensione intellettualmente asfittica e moralmente deplorevole.
Chiederete che c’entri il Pd in tutto ciò.
C’entra nella misura in cui si adatta a questo calderone di ribollente inettitudine e ne subisce i danni favorendo così il declino della sinistra, da sempre strumentalmente rappresentata come tentacolo dello Stalinismo. Sx in definitiva paradossalmente favoreggiante e l’ascesa dei fascisti al potere dato che l’unica voce dissonante ostracizzata dai media evidentemente è quella del Movimento o quella del Pd non appena depone la pietra di un ponte tra le due forze. Nessuno desidera quest’alleanza e bisogna chiedersi perché piuttosto che rispondere a pregiudizio con altrettanto inutile pregiudizio.
I media per l’appunto, almeno alcune sue propaggini meschine e disturbanti, non perdono occasione per buttare fango su chi faticosamente si propone, almeno politicamente parlando, su un piano popolare che non sia quello delle bugie rifilate a raffica da specialisti dell’inganno, applauditi a piene mani dalla platea di ingannati, infelici e spiace dirlo, incapaci traversali difficilmente recuperabili.
Cosa intendo precisamente: il governo Meloni, di cui era prevedibile l’imperizia, è in panne. Costretto a dirottarsi su temi demenziali per distrarre gli avventori di Atreju, in realtà porta con se risultati devastanti per i cittadini e ben lontani dalla misera sufficienza che avrebbe raggiunto anche un branco di impreparati con centinaia di miliardi.
Questi Miliardi sono venuti esclusivamente per sacrifici del presidente del governo in cui il Pd sembrava essersi ravveduto di certo con grande astio confindustriale e renziano. Apposta i vari esponenti della stampa sinistrata, quella di dx è anche peggio, non potevano tollerare un cambio di rotta generale. Erano troppo presi con le rotelle dei banchi scolastici, il basso impatto mediatico di Toninelli e i trascorsi da DJ di Bonafede per guardare oltre la barricata anti-grillina.
La stampa pettegola e sprezzante, fuori da ogni logica politica popolare, data la nostra Costituzione dovrebbe perire oggi. Tant’è che nessuno si sofferma su treni troppo alti per gallerie dalle misure troppo note per destare attenzione, vergognarsi non basta, occorre un inceneritore.
Soffermarsi su Conte e scrivere di condotte truffaldine è tipicamente da stampa marcia, priva di nerbo e poco attendibile. Non c’è nulla in Conte che possa avvicinarsi alle brutture leghiste, meloniane o berlusconiane, quelle sono condotte disonorevoli su cui scrivere. Né c’è in Conte nulla dell’incredibile mistificazione piddina ove il servilismo atlantico e il pacifismo salottiero stridono coi voti a favore di finanziamenti alle guerre. Non si possono sostenere battaglie per i diritti civili se si è favorevoli a conflitti bellici e commercio delle armi poiché queste rappresentano la negazione di qualsiasi diritto e ci si può solo che schierare decisamente contro. Il resto è chiacchiera da salotto da cui Michele Serra, Cappellini, Molinari, magari Gramellini e altri geni si dichiarano distanti. Ma a questi e sfuggito che il salotto è quello mediatico in cui sono onnipresenti e prodighi di consigli mortali per la Sx di cui disconoscono ogni principio e così gli è stato ordinato e addirittura desiderano prima per il Pd e poi per il mondo intero. E fa meraviglia che Schlein non se ne accorga o sia troppo pavida per affermare ciò che pensa realmente.