DI MARIO PIAZZA
Tra le cose che potrebbero rendere impossibile un fronte comune di PD e M5S credo che la prima da risolvere, forse l’unica insuperabile, sia la diversa posizione sull’Atlantismo e di conseguenza sulle guerre in Ucraina e in Palestina.
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Io non ci credo che Elly Schlein, a capo di un partito pieno di correnti interne ma tradizionalmente casa di storici e intellettuali di prim’ordine, possa aver sposato la rappresentazione pedestre dell’aggressore e dell’aggredito e del diritto a difendersi, i due comuni denominatori che uniscono Zelensky e Netanyahu nelle chiacchiere dei russofobici e degli islamofobici di tutti i Bar Sport del paese, inclusi quelli televisivi. Come se le decine di migliaia di morti che hanno preceduto le guerre e gli 8 anni di aggressione militare alle enclave russe in Ucraina non fossero mai esistiti, per non parlare dei 50 anni di occupazione militare e di apartheid che Israele ha imposto con la forza alla Palestina.
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Una visione corretta delle due genesi belliche suggerirebbe di non schierarsi troppo seguendo l’esempio di quegli “ignorantoni” del M5S, e lo suggerirebbe anche il massacro economico e finanziario che le due guerre ci stanno infliggendo. E invece no, la segretaria di un partito con una base tradizionalmente pacifista e contraria al dominio americano sull’Europa continua a stare in cima alla barricata atlantista.
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Non ci credo e non me lo spiego se non tirando in ballo i fantomatici poteri forti ma se le cose non cambieranno in fretta non credo proprio che riuscirò a sostenere un partito che sulle due guerre la pensa come Meloni, Salvini e Tajani.