DA REDAZIONE
Dalla redazione di KULTURAM –
Usa e Gb attaccano gli Houthi in Yemen, pesanti bombardamenti sulle città di Sana’a, Hodeidah, Saada, Dhamar, Taiz e Zabid. I ribelli filoiraniani minacciano ritorsioni.
Pioggia di bombe sullo Yemen
La guerra in Medio Oriente si allarga allo Yemen. Nella notte sono cominciati i bombardamenti dei caccia americani e inglesi sulle postazioni degli Houti.
Il Pentagono fa sapere di aver colpito almeno una dozzina di obiettivi su territorio yemenita. Gli attacchi interessano la capitale Sana’a e varie altre città, Hodeidah, Saada, Dhamar, Taiz, Zabid.
Nell’operazione – fa sapere sempre il Pentagono- vengono utilizzati missili Tomahawk lanciati dalle navi militari, oltre ai caccia. Gli obiettivi includono strutture logistiche, sistemi di difesa aerea, magazzini di armi, siti di lancio di droni, missili balistici e missili da crociera.
Inoltre, come si legge sul New York times, è attesa la partecipazione di altri alleati, tra cui i Paesi Bassi, Australia, Canada e Bahrein, che dovrebbero fornire logistica, intelligence e altro supporto. Lo scrive il New York Times.
Il presidente statunitense Joe Biden, in una nota, dichiara che gli attacchi sono la risposta alle azioni houti contro le navi commerciali in transito nel mar Rosso. E assicura che non esiterà a prendere nuove decisioni di questo tipo perché gli Stati Uniti e i loro alleati “non tollereranno” attacchi da parte degli houti.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dato notizia dell’operazione militare anch’esso con una nota in cui afferma che il Regno Unito “difenderà sempre la libertà di navigazione e il libero commercio”.
Non è mancata la reazione da parte del governo yemenita: “Il nostro Paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra”, ha detto il viceministro degli Esteri dei ribelli houti, Hussein Al-Ezzi: “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.
Mohammed Abdulsalam, portavoce dei ribelli houthi, ha scritto su “X”: “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, afferma che l’Iran “condanna fermamente” gli attacchi aerei statunitensi e britannici nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. “La consideriamo una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen, nonchè una violazione delle leggi, dei regolamenti e dei diritti internazionali”.
E non manca la presa di posizione degli Hezbollah, con un comunicato in cui l’organizzazione libanese condanna “la grave aggressione anglo-americana contro la sovranità dello Yemen e contro il suo popolo“: “L’aggressione americana conferma ancora una volta che l’America è il partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione e sta lavorando per sostenerlo e fornirgli i mezzi per alimentare la sua macchina di morte e di distruzione contro tutti coloro che stanno al fianco del popolo palestinese oppresso in tutta la regione“.
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Articolo della redazione di
12 Gennaio 2024