DI MARIO PIAZZA
Ci sono giorni in cui non so che argomento scegliere per quanti sono quelli che meriterebbero attenzione. Vorrei scrivere di un bellimbusto che va a rendere omaggio ai deportati del “binario 21” tenendo come una reliquia in casa sua il busto di chi quelle deportazioni ordinò. Vorrei scrivere anche degli ostaggi israeliani che Netanyahu sta freddamente sacrificando sull’altare della propria carriera politica. E vorrei scrivere dei social e dei suicidi, roba che fa parte della mia esperienza diretta…. Vada per quest’ultimo.
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Sono tante le ragioni che possono far scaturire sentimenti di odio quando ci si confronta con perfetti sconosciuti, vale sui social e vale al bar o per strada. Ricordo l’ultimo pugno che ho sferrato a qualcuno proprio in un bar a uno sconosciuto che spense una sigaretta sulla schiena di un cane randagio entrato per caso, roba di trent’anni fa. Due gesti, il mio e il suo, che sui social non possono avvenire e che vengono sostituiti dalle parole, ma si dice che la penna sappia ferire più della spada.
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Come per la spada la penna non tutti la sanno usare efficacemente e da questo può nascere rabbia e frustrazione che sommandosi generano odio, ma in persone particolarmente fragili possono portare alla disperazione e in casi estremi, laddove esiste un vissuto particolarmente complicato, anche al suicidio.
Dovremmo tutti fare più attenzione a ciò che scriviamo, perché se è legittimo esprimere il proprio disprezzo per le posizioni che consideriamo aberranti lo è molto meno sommare le proprie parole a quelle degli altri trasformando un confronto anche aspro in un autentico linciaggio.
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C’è chi del linciaggio mediatico ne ha fatto una professione, basti ricordare quella fogna a cielo aperto che fu la “Bestia” di Morisi al servizio di Salvini ma anche trasmissioni televisive come Report, o Striscia con quel cazzone in bicicletta, o le Iene.
Selvaggia Lucarelli non è certo la peggiore o la più accanita, ma lo scontro tra un professionista e noi dilettanti può avere conseguenze disastrose e per questo dovremmo stare bene attenti a non salire su un ring da cui usciremmo con le ossa rotte.
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