DI MARIO PIAZZA
Quella della Corte Internazionale dell’Aja (ICJ) a carico di Israele non è una sentenza ma soltanto una prescrizione che Netanyahu ha già respinto con sdegno, ciò che davvero conta è che l’ipotesi di “genocidio” sia rimasta in piedi per portare Israele alla sbarra della Sezione Penale della corte stessa.
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Non c’è da esultare ma non si poteva sperare in qualcosa di più, rimane intatto l’orrore per ciò che si sta consumando a Gaza e l’infinita tristezza per l’ombra insanguinata con cui i figli e i nipoti delle vittime dell’Olocausto hanno offuscato questa ventiquattresima ricorrenza del Giorno della Memoria.
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Le vittime di Auschwitz, di Mauthausen e di Buchenwald questo ultimo sfregio proprio non se lo meritavano.