EUROPA IN CATENE

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

In Europa per far numero si raccatta di tutto. Strozzini, suprematisti, cocainomani, armaioli e torturatori.
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Quello che è andato in scena ieri nel Paese di Orban, con Ilaria Salis incatenata come Hannibal Lecter è osceno. Il tutto incorniciato con due agenti di un corpo speciale della Polizia penitenziaria con indosso un giubbotto antiproiettile e il passamontagna per non essere riconoscibili.
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Eugenio Losco, uno degli avvocati italiani di Ilaria Salis: «Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza».
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Ilaria antifascista, anarchica,
da un anno è rinchiusa in un super carcere a Budapest, in Ungheria, in condizione disumane.
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Potrebbe essere un'illustrazione raffigurante testo
Immagine Barbara Ceccatelli
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È accusata, durante una manifestazione neonazista, l’Honor Day (celebrazione delle SS), di aver fatto parte di un gruppo di persone che hanno aggredito due nazisti. I due hanno subito lesioni lievi, guarite in una settimana. Ilaria rischia oltre 20 anni di carcere. I nazisti in Ungheria evidentemente sono una specie protetta.
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Ilaria che fa la maestra a Milano ha denunciato tra l’altro attraverso il padre e i suoi avvocati di “vivere” dall’11 febbraio 2023 in una cella tra topi, cimici, cibo scarso e condizioni di grande degrado.
«Mia figlia viene trattata come un animale» ha detto il padre, Roberto Salis. «È da 11 mesi che non stiamo scherzando ma stiamo dicendo i fatti – ha proseguito -. Il punto è che sia i politici e il governo sia anche molti giornali fanno finta di non vedere e continuano a parlare del fatto se sia colpevole o no, lasciando in totale secondo piano il fatto che c’è una violazione vergognosa dei diritti civili». Avvocati e familiari chiedono i domiciliari in Italia.
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Oltre a lei in carcere sono finiti anche due altri antifascisti, Tobias e Maya. Mentre per gli stessi fatti l’Ungheria ha chiesto la consegna tramite mandato di cattura europeo di un altro anarchico, Gabriele Marchesi, per il quale la Procura di Milano ha negato l’estradizione.