UNRWA : QUELLO CHE DOVETE SAPERE

DI CLAUDIO KHALED SER

 

UNRWA è stata creata dalle Nazioni Unite nel 1949 per assistere i profughi palestinesi cacciati dalle zone della costa verso l’interno e di quelli sfollati da altre aree nelle guerre successive.
UNRWA si occupa solo di palestinesi registrati come profughi e dei loro discendenti.
Oggi gli assistiti sono 5 milioni e novecentomila persone, divisi in 58 campi: sono 19 i campi delle aree di Gerusalemme Est e nei Territori occupati (per il diritto internazionale attribuiti all’Autorità palestinese ma sempre più occupati da insediamenti non riconosciuti), erano 8 nella Striscia di Gaza dove è in corso la guerra da inizio ottobre; sono dieci in Giordania, dodici in Libano e la Siria ne ha 12 di cui tre campi non ufficiali.
Tutti i cosiddetti campi profughi sono diventati delle città, con strade strette, immobili di diversi piani che man mano sono stati costruiti in aree ridotte.
In molti di questi centri, tra cui Shabra e Shatila in Libano, abita un numero più ridotto di palestinesi della Nakba (l’esodo forzato di 700mila palestinesi dai territori occupati nel corso della prima guerra arabo-israeliana del ‘48) e sono subentrati stranieri africani e asiatici, ovviamente non più assistiti da URWA.
Nove Paesi hanno sospeso temporaneamente i loro contributi a UNRWA. “Questa decisione mette a rischio l’attività umanitaria nella regione e specialmente nella Striscia di Gaza”, anzi dalla fine di febbraio le attività potrebbero essere sospese.
Le accuse mosse sono contro “un gruppo ristretto dello staff”, dodici persone, di cui uno deceduto e due ancora da identificare.
UNRWA si occupa a Gaza di 2 milioni di persone in grave deperimento, vicini alla morte per fame e dà cure a 1 milione di sfrattati con 13 mila operatori, di cui 3 mila costituiscono lo staff centrale nella Striscia.
Durante i bombardamenti israeliani ed i raid delle truppe ebree d’occupazione, 165 Operatori sono stati uccisi, 500 feriti in modo più o meno grave.
E’ sospetta la tempistica dell’accusa all’UNRWA che sui giornali israeliani circolava almeno da un mese e mezzo, come fonte militare. Infatti le accuse più dettagliate di Israele sono state diffuse il 27 gennaio, il giorno dopo la storica decisione della Corte Internazionale di Giustizia, che chiede misure effettive e immediate da parte del governo Netanyhau per fornire e far passare aiuti alla popolazione civile di Gaza al fine di “evitare atti di genocidio” e include anche di bloccare manifestazioni che incitano all’odio etnico, proprio come la convention dell’estrema destra che si è tenuta domenica scorsa a Gerusalemme, dove mille persone (tra cui moltissimi coloni, 11 ministri e 15 membri della Knesset) hanno sostenuto il diritto a rioccupare di Gaza e a lo sgombero di tutti i gazawi verso paesi in grado di accoglierli.
Resa nota la decisione della Corte, il giorno dopo Israele ha dato fuoco alle polveri mediatiche diffondendo l’accusa a dodici impiegati dell’UNRWA che avrebbero preso parte all’attacco del 7 ottobre, anche se poi da inchieste successive emerge che solo due di loro sarebbero entrati effettivamente in Israele il 7, mentre un altro avrebbe ricevuto alcuni messaggi a proposito di missili da lanciare.
Ma tanto é bastato per scatenare una guerra mediatica contro l’UNRWA, ma in particolare contro l’ONU, reo secondo gli ebrei, di simpatizzare (???) con la Palestina.