DI ANNA CALI’
È Geolier il vincitore della serata cover che ha interpretato un medley “Strade” con Luche, Gue Pequeno e Gigi D’Alessio ed è bastata questa vittoria per far arrabbiare il pubblico presente a teatro che tra fischi e sdegno, ha abbandonato l’Ariston e chi era da casa.
A contendersi il trono, Angelina Mango che ha re-interpretato “La Rondine” canzone celebre del papà Pino Mango. Tutti volevano fosse lei la vincitrice non soltanto per l’interpretazione data ma soprattutto per le emozioni trasmesse e per il modo in cui è riuscita a non piangere durante l’esibizione.
Ma chi ha votato, ovvero: la stampa, la radio e il pubblico da casa ha deciso diversamente. Ed è così dopo le bufere mediatiche che hanno colpito John Travolta e il monologo di Teresa Mannino, questa volta è lo stesso Geolier a essere preso di mira. Un ragazzo di 23 anni, di Secondigliano che sta vivendo la gioia e le emozioni di salire sul palco più importante d’Italia e non viene apprezzato semplicemente perché canta in napoletano. Un’ingiustizia e una vera e propria forma di razzismo nei confronti in primis del cantante in questione e, poi di tutti i napoletani.
Un cantante che vende milioni e milioni di dischi, come dimostrano i dati su Spotify e gli innumerevoli sold-out ai suoi concerti, non merita un trattamento del genere.
I commenti di cattivo gusto sono arrivati anche quando Geolier nelle prime serate si è posizionato nuovamente primo e sui social non si è letto altro che: “inserite i sottotitoli, avete votato col reddito di cittadinanza”.
Sgradevoli e incommentabili. Napoli e i napoletani purtroppo però non è la prima volta che vengono presi di mira per quanto riguarda la discriminazione e il razzismo. Ricordiamo quando Koulibaly del Napoli venne espulso durante una partita perché applaudiva verso i cori razzisti, mentre, a Maignan, portiere del Milan, non si è riservato lo stesso trattamento, anzi la FiGC si è indignata per gli stessi comportamenti. Di cosa ci meravigliamo? È triste leggere ancora queste cose nel 2024 nei confronti di un’intera regione, dovremmo iniziare a comprendere che i tempi sono cambiati e come cambiano per la tecnologia e la moda, anche la musica è oggetto di cambiamento ed evoluzione. La gran parte dei giovani oggi ascoltano musica rapper e pop e, di certo non sarà stato votato soltanto dagli ambienti della Campania.
È sconfortante tutto ciò, perché oggi, si sarebbe dovuto parlare della vittoria di Geolier e non di “aver rubato la serata”, come lo dimostra una domanda fatta nella conferenza stampa da poco conclusa. Una domanda di cattivo gusto e inappropriata, che, una professionista non avrebbe mai dovuto porre.
Lo stesso Geolier ha commentato dicendo che: “Gli è dispiaciuto ritrovarsi con un teatro vuoto e con i fischi” e, continua dicendo che: “anche sua madre si è commossa per Angelina Mango, nonostante dovrebbe essere di parte no?”
La giornalista Myrta Merlino, anch’essa napoletana che commenta così: “Geolier fischiato perché napoletano, vergogna”.
Arriva anche il commento di Luigi De Magistris: “Geolier ieri sera ha vinto attraverso il voto. Punto. La sua musica può piacere o non piacere, ma i fischi e l’uscita di una parte del pubblico dall’Ariston a Sanremo sono vergognosi. Si deve comunque portare rispetto e ammirazione per un ragazzo che con innegabile talento, dalla periferia di Napoli, si è affermato con una forza e potenza senza precedenti. Ieri sera dal pubblico di Sanremo un rigurgito antinapoletano che sarà puntualmente rispedito al mittente.”
Anche lo scrittore Maurizio De Giovanni ha commentato così sul suo profilo: “Se dovessero essere i fischi di un paese ancora diviso in due, come in tanti sostengono, sarebbero un’umiliazione nazionale. Io però credo che siano più semplicemente e tristemente i fischi dei vecchi di fronte alla vittoria dei giovani, per un gusto che sta cambiando e per la felice invasione di un territorio che si riteneva, follemente, di esclusiva proprietà. In ogni caso, le vittorie si rispettano. E noi, qui, siamo molto felici per uno dei nostri ragazzi, che vince a modo suo. Io, da padre, mi sono sentito morire di tenerezza per Angelina Mango e per Roberto Vecchioni e Alfa; ma quello è un problema mio.”
Basta fare polemiche, andare contro Napoli e i napoletani, diamo il giusto merito a questo ragazzo che nonostante le difficoltà, le paure iniziali, a 23 anni si ritrova a vivere una delle sue emozioni più belle, sono cose che non capitano tutti i giorni e, certamente Geolier non la dimenticherà mai come esperienza personale che, sicuramente gli servirà tantissimo affinché egli possa crescere ancor di più artisticamente.