CONDONI, ANCORA CONDONI…

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Dio solo sa quanto sono stufo, ma stufo marcio, di sentire e risentire e risentire parlare di condoni come oggi.
Fiscale, edilizio. Domani cosa? Torniamo a vendere le indulgenze?
Io pago sempre tutto. Sempre.
A partita Iva ho versato uno stipendio alla Stato per mesi.
Se scopro che ho una caldaia probabilmente non a norma faccio carte false per mettermi subito in regola.
Pago, ripago, per servizi penosi, imbarazzanti, grotteschi. Roba che a volte va oltre il Terzo Mondo, come la metro a Roma.
E continuo a pagare.
Poi arriva lui, fresco come una rosa, e dice “abbiamo scherzato”.
Ti sei fatto una piscina sul terrazzo? Vai, tutto apposto.
Hai sfondato un muro a picconate e ci hai costruito un Reggia di Caserta due la vendetta? Bravo, hai fatto bene.
Hai evaso 50mila euro di imposte? Tutto ok, tranquillo.
E io? E io che sono come quei milioni di contribuenti che paga, ripaga ed è sempre a norma? Evidentemente sono e siamo tutti fessi. Tutti Pantalone siamo qui.
Quanto sono stufo Dio solo lo sa.
Di pagare per tutti e di vedere che chi promette di legalizzare l’illegalità finisce nei ministeri.