DI CLAUDIA SABA
Un fiume umano, ieri sera in Piazza XIX marzo a Cisterna, ha ricordato Nicoletta e Renée, le due donne uccise mercoledì sera da Christian Sodano, per difendere Desirée, sua ex fidanzata, figlia di Nicoletta e sorella di Renée.
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Al massacro abbiamo risposto con le fiaccole, con un silenzio composto, una preghiera.
Ma non basta.
Non può bastare un fiume in piena a placare il dolore per due giovani donne uccise per salvarne un’altra.
E non basteranno nemmeno tante luci accese sul ricordo se poi domani altre donne cadranno per mano di altri uomini.
Prevenire la violenza, punire i colpevoli, mettere in pratica leggi già esistenti e crearne di nuove per contrastare la violenza, è l’unica soluzione per salvare altre vite.
Questa sera oltre i giornalisti, quasi cinquemila persone hanno sfilato davanti la casa dell’orrore.
A rappresentare le istituzioni, soltanto il sindaco di Cisterna con il papà di Nicoletta al suo fianco.
Non si fermerà così questa mattanza.
Serve un rumore più forte, assordante, serve uno Stato pronto a prendersi cura delle donne prima che certe tragedie avvengano.
Questa sera ho guardato i bambini camminarmi accanto.
In mezzo a tanto dolore, sono riusciti a trasmettermi l’unico pensiero positivo.
Che un giorno saranno loro a creare un mondo diverso, senza più violenza.
Noi no, non siamo ancora pronti.
Abbiamo formato uomini convinti che l’amore sia gelosia, possesso, esclusività, e che per dimostrarlo sia necessario stringere l’altro più forte.
Ma l’amore non stringe mai.
L’amore libera.
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