DI MAURIZIO GUERCIO
Maurizio Guercio dalla redazione de IL FATTO A LATINA
Ho ascoltato e visto tutte le audizioni delle città finaliste “Capitale Italiana della Cultura 2026”. È stato bello scoprire quanti musei, quanti festival, quanti eventi, quante culture d’impresa, quante fondazioni, quanti modelli culturali in più nasceranno in Italia in occasione del 2026. Una creativa bellezza dell’agire umano in favore della cultura italiana. Latina? Confermo quanto scritto dopo l’audizione: mi vergogno, come cittadino di Latina, per come la mia città è stata rappresentata. Mentre tutte le altre città finaliste hanno narrato dei loro ”genius loci”, miti e personaggi, Latina ha dimenticato i propri: Enea, Ulisse, la maga Circe, Satricum, Sibilla Aleramo, Giovanni Cena, Anna Fränzel, l’Amazzonia italiana (la grande selva prima delle bonifiche), l’epopea della bonifica integrale, la nascita delle Città Nuove, Latina Città del ‘900, il centenario 2032.
PROCESSI PARTECIPATIVI
Ho ascoltato di ecosistemi culturali larghi e condivisi, attraverso l’unione di più Comuni: Valdichiana senese (10 Comuni), Maratea (16 Comuni), Agnone (136 Comuni), Alba (88 Comuni), Lucera (30 Comuni). Latina? Isolata
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Rimini (6 milioni), Treviso (14 mln), Maratea (6 mln), L’Aquila (25 mln), Gaeta (7,5 mln), Alba (10 mln), Agnone (5 mln), Valdichiana (3 mln), Lucera (3 mln).
Latina? 500 mila euro…
PARTNER FINANZIARI
Tutte le città finaliste, tranne Latina, hanno come modelli di governance le Fondazioni nei propri dossier, alcune, nelle loro co-progettazioni, si avvalgono di partner privati di valore nazionale ed internazionale: Alba (Fondazione Ferrero), Treviso (Generali), Maratea (Fondazione Eni e Gruppo Shell). Latina?
ACCOGLIENZA TURISTICA
Valdichiana 26.000 posti letto, Rimini 143 mila, L’Aquila 2 mila, Treviso 75 hotel in città.
A Latina? Abbiamo scoperto che ci sono 8 alberghi a 4 stelle e 10 B&B… Dove?
I TESTIMONIAL
Rocco Papaleo e Angelina Mango per Maratea, Chiara Gamberale per Agnone, Red Canzian (Pooh), Adriano Panatta e il mago Forest per Treviso, Renzo Arbore per Lucera. Per Latina? La signora Giuseppina, professoressa di Antonio Pennacchi…
FILM D’AUTORE
Molti in Italia non conoscono bene Latina, forse la immaginano… che immagine abbiamo dato? Ognuna delle città candidate ha presentato video-clip, mini film e video-art delle proprie eccellenze: naturalistiche, artistiche e architettoniche, tutte secondo la propria visione di progetto. Latina ha videato una miscellanee di immagini datate del territorio, senza una regia, senza “focus” dedicati alle piazze storiche di Latina, a quel magico triangolo di storia, natura e bellezza rappresentato dal borgo di Fogliano, dall’antica città di Ninfa e dalle vestigia di Satricum; la rete di canali, il Parco Nazionale del Circeo, il litorale con le sue dune, i laghi costieri, il mare e all’orizzonte le isole Pontine. Protagonista assoluta (un fermo immagine di 46 secondi tra presentazione e video) è stata la “Torre Pontina”, elevata a rango di simbolo della città.
IMMAGINE ICONICA
La foto scelta, per rappresentare ufficialmente la candidatura di Latina, è stata emblematica: la foto di piazza del Popolo al calar del sole, buia, al tramonto… un tramonto di idee.
LATINA MADE IN VERONA
Non si sono coltivate competenze, disconosciuti saperi e professionalità della città e del territorio. Appaltati a studi esterni (Verona e Bergamo) la progettazione del dossier “Latina Capitale della Cultura”.
PERLE DI SAGGEZZA E PALESI CONTRADDIZIONI.
Ascoltando l’audizione di presentazione: “da Latina i giovani vanno via”…(Daniela Cavallo, responsabile del dossier), “a Latina i giovani stanno benissimo… noi a Latina abbiamo tutto” (Annalisa Muzio assessora all’Urbanistica Comune di Latina); “Latina città spaesante… è un’enigma… resta invisibile” (Cavallo), “Latina è unica al mondo”… (Muzio); “una città che parte da zero”… “il nostro progetto turistico è la ruralità, non solo mare” (Cavallo); “dopo la torre municipale e la “Torre Pontina” realizzeremo una torre digitale, sarà il nostro “totem identitario”… Latina sarà il centro del mondo”… (Cavallo). “In mancanza di sufficienti strutture ricettive a Latina, sopperiranno i Comuni di Sezze, Pontina e Sabaudia…” (Matilde Celentano Sindaco di Latina).
MORALE DELLA FAVOLA
La partecipazione ad eventi di respiro nazionale come “Capitale della Cultura Italiana 2026”, si programmano per tempo, non ci si improvvisa, non si partecipa perché a qualcuno, in quel di Verona è venuta in mente questa idea. Alla notizia della candidatura la città ha sorriso…
Era bene aver coscienza e amor proprio, per comprendere che Latina non aveva i fondamentali per una simile competizione, infatti il confronto è stato impietoso.
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Articolo di Maurizio Guercio da
9 Marzo 2024