DI LEONARDO CECCHI
Voglio dirlo nella maniera più chiara possibile: chi, da stamani, contesta Mattarella per aver espresso preoccupazioni (serie) dopo l’incontro franco-tedesco-polacco, è un guerrafondaio e un fanatico.
Ieri sono state dette parole a mio avviso totalmente fuori luogo, preoccupanti e a tratti deliranti. Perché un conto è chiedere la pace e dare un supporto alla parte offesa in questo conflitto; un altro è fare tutto il possibile per portare ad una escalation globale. E scusatemi se lo dico dritto per dritto: ma se qualcuno ha voglia di menar le mani, rinunci alla cittadinanza e vada dove gli pare. Ma non parli a nome di un intero Paese e non si permetta di dare del filorusso a chi trova folle che un leader europeo evidentemente stracotto faccia intendere di voler mandare armate di ragazzi nelle steppe.
Stiamo già pagando (e salato) il costo materiale di questo conflitto.
Ieri c’era un articolo, illuminante e drammatico, sui fondi speculativi che stanno divorando, letteralmente divorando, il patrimonio immobiliare di disperati italiani che a causa dei tassi non riescono più a pagare il mutuo e si vedono pignorata la casa. Gente sbattuta in strada, gente che si è ammazzata per bollette del gas troppo alte, gente che rovista nella spazzatura dalla fame, perché mentre gli USA crescono al 3,2% noi siamo prossimi alla recessione.
Sono vittime di guerra anche quelle ragazzi miei, perché la morte è morte.
Ma va bene, c’è una parte lesa e c’è un aggressore e ci abbiamo fatto i conti. Nessuno nega un supporto dovuto, nessuno ha in testa di invertire i ruoli o di abbandonare chi è in difficoltà.
Ma che ora si diventi tutti dei fanatici e si alzi l’asticella aggiungendo al conto materiale quello umano, trascinando un pianeta in un conflitto che potrebbe essere atomico, è pura follia.
Io, che sono del 91, le testimonianze dei miei nonni che la guerra l’hanno vissuta le ricordo bene. La fame, la disperazione, il dolore, generazioni spazzate via, genitori che tornavano da Paesi lontani che pesavano 35-40 kg.
Forse farebbero bene a pensarci anche quelli che oggi straparlano.