DI GIOACCHINO MUSUMECI
” Il Movimento è Sx?” mi si chiede..
Rispondo volentieri. Se proprio vogliamo dirla tutta, nemmeno il Movimento è quello che per me personalmente si definirebbe Sx. Attualmente, almeno dal mio punto di vista, ne è un espressione molto timida ma va detto che io sono un brigante poco avvezzo a stagnare nell’astrattezza.
Il fatto è che i media italiani non aiutano. Le testate giornalistiche, per esempio, si distinguono in due categorie che riflettono una precisa area ideologica ma per semplificare la questione non si può dire che l’Espresso sia sovrapponibile al Giornale di Sallusti. L’ Espresso, per fare un esempio, si proclama di Sx e criticarlo significa dire che invece é la rappresentazione ambigua del centro moderato che ha eroso la Sx reale. Ma questa senza leaders veramente autorevoli è diventata astratta come lo è spesso il consenso che riscuote da un elettorato il cui comportamento a tratti è quello del ballerino indeciso o annoiato.
Ma chi è responsabile di tutto questo disastro? Aldo Cazzullo, Monica Guerzoni, Beppe Severgnini, il Corriere della Sera? L’Espresso, Formigli, Repubblica, Serra, Gruber e Parenzo? Non credo proprio, l’autorevolezza della Sx non può dipendere da questi figuri di cui bisognerebbe criticare sempre la vera natura. Questi sono speculari al momento disastrato a cui contribuiscono con teorie che vanno dalla legittimità della guerra a favore del colonialismo occidentale per finire con la residenza di un tennista di cui non dovrebbe fregarci nulla.
Dall’altra parte giornalisti che stimo finché non li sento vagheggiare che la diffamazione è un rischio del mestiere, idea che considero intellettualmente disonesta perché la diffamazione è un reato penale. E bisognerebbe tenerne conto, non lamentarsi solo per la cancellazione dell’abuso d’ufficio.
Quando si rovina invano l’esistenza di una persona e si è condannati per diffamazione, il rischio non è del giornalista che se ne frega, ma del cittadino a cui è stata rovinata la vita. Tutti questi dotti in realtà annaspano nel panorama degradato in cui il meno peggio è deputato a indicare la retta via. E Sinceramente mi sono STUFATO. Se proprio debbo dirlo, non ho necessità di tutti questi almeno finché non smetteranno di autoproclamarsi divinità onniscienti e inconfutabili.
E ovvio che nessuno di questi “grandi acculturati” non sia di Sx ma contestualmente i leader di Sx soccombono alla nobile “arroganza” di questi correntisti della democrazia diseguale perché non hanno il nerbo necessario per rivoltare le piazze; temendo di essere catalogati come sovversivi da quel potere mediatico osceno che opprime la Sx e quindi i disconosciuti bisogni popolari, preferiscono pressappoco l’immobilismo.
Il successo della Sx dipende esclusivamente da quanto questa sia capace di mettere all’angolo chi la avversa con ragioni miserabili tipo “ Quando c’eri non hai fatto il salario minimo, perché dovrei farlo io ora”, oppure “ non posso risolvere i problemi creati dalla Sx ”.
Ho scritto in un altro post che se non si è capaci di smontare una retorica così oscenamente vuota, se non si sa creare il germe di un’idea di Sx e farlo attecchire, bisognerebbe cambiare lavoro. Il compito del politico è compenetrare bisogni reali, soprattutto quelli dei meno abbienti, interpretarli e sintetizzarli in un idea. Nessun elettore dovrebbe offrire alibi, nemmeno a coloro che stima politicamente. L’elettore dovrebbe pretendere che i politici a cui ha offerto fiducia debbano essere molto al di sopra di quanto abbiano mostrato da quando governa Giorgia Meloni. Io almeno la penso chiaramente in questo modo e non temo affatto di dirlo. Il fatto che la mia fiducia politica sia per lo più rivolta al Movimento non significa che ritenga il lavoro svolto sufficiente proprio perché Sx per me è più di quello che vedo nei partiti d’opposizione da cui mi aspetto rivoluzioni sul piano reale e non altro.
Mi sono reso antipatico? Pazienza, lo sono sempre stato e aggiungerei, FELICEMENTE.
G. Musumeci.