DI MARIO PIAZZA
Sull’attentato di Mosca ne ho lette e sentite di tutti i colori, da una parte e dall’altra. Come per quello al Bataclan di Parigi ognuno ne ha fatto l’uso che più gli tornava comodo per attaccare i propri nemici con ridicola sicumera sulle ragioni, sui colpevoli, sui mandanti e sui complici..
I due attentati sono molto simili per dimensioni e dinamiche ma c’è un aspetto che li rende oscenamente diversi: l’umana pietà per le vittime innocenti.
Nessuna fiaccolata dolente per i morti russi, nessuno ha spento le luci della Tour Eiffel o del Colosseo. Giusto quel minimo sindacale di rammarico per non apparire come iene assetate di sangue. La stessa malcelata indifferenza che stanno mostrando i sionisti per le vittime del tritacarne di Gaza.
Se sei russo o palestinese la tua vita e le tue sofferenze valgono una frazione di quelle di un francese, di un ucraino, di un israeliano e di un americano.
Davanti a questa insopportabile oscenità non mi importa una mazza di ciò che viene detto e scritto, lo schifo che provo sommerge qualsiasi altra considerazione.