DI MARIO PIAZZA
Si chiama così la motovedetta libica che ieri, seppur controvoglia, quasi tutti i TG hanno mostrato mentre in acque internazionali sparava raffiche di mitra prima in aria e poi contro i soccorritori della nave italiana Mare Jonio e i poveri disgraziati che in acqua annaspavano per salvarsi la vita.
Ripugnante che quella motovedetta sia stata regalata alla Libia da un ministro di un governo italiano e per di più sedicente progressista, oltraggioso che lo stipendio degli aguzzini mitraglieri sia tuttora pagato almeno in parte con le nostre tasse, vergognosa la trasandatezza con cui i media ci informano di quanto è accaduto.
Questo siamo diventati.
Finanziatori e fiancheggiatori di atrocità degne del Terzo Reich, o dei Khmer Rossi, o delle forze armate israeliane ma siccome noi siamo italiani e democratici abbiamo voluto aggiungere un epilogo tragicomico a cui neppure Hitler, Pol Pot o Netanyahu sarebbero riusciti ad arrivare:
Abbiamo fatto una bella contravvenzione di 10.000 Euro alla nave di soccorso colpevole di essersi fatta sparare addosso e di aver salvato 67 persone in punto di morte e le abbiamo imposto un nuovo fermo amministrativo affinché non possa salvare nessuno almeno per un po’.
Ah, dimenticavo…
Non uno straccio di parola di rammarico per quanti la Mare Ionio non è riuscita a salvare e per quei disgraziati rimasti nelle mani degli aguzzini per essere ricondotti nei lager libici.