DI MARIO PIAZZA
Ricorreva ieri il “Freedom Day”, la festa sudafricana per la fine della segregazione razziale.
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Introdotta ufficialmente nel 1948 l’Apartheid rimase in vigore fino al 1991. Era un insieme di leggi, ne riassumo le più importanti, che riguardavano non solo i neri ma chiunque non fosse di razza bianca:
– proibizione dei matrimoni tra razze diverse
– vietati i rapporti sessuali con una persona di razza diversa
– divieto per i “non bianchi” di accedere a molte aree urbane
– luoghi e strutture pubbliche separati (marciapiedi, fontanelle…)
– limiti di accesso all’istruzione per i non bianchi
– discriminazione formalizzata e obbligatoria sui luoghi di lavoro
– deportazione dei non bianchi in aree specifiche del Paese
– perdita della nazionalità per i deportati
– permessi per accedere alle aree bianche, solo per ragioni di lavoro
Erano tutte leggi scritte nero su bianco, secondo la destra nostrana condizione sufficiente per reprimere chiunque osi contrastarle.
Io credo invece che combattere l’ingiustizia sia lecito, e che più grande è l’ingiustizia e più i mezzi per opporsi siano giustificati fino a comprenderli tutti, ma proprio tutti tutti tutti.
Sawubona, Madiba. Rest in peace.
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Mario Piazza