DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il presidente Mattarella ha manifestato solidarietà alla seconda carica dello Stato per una questione di mera etichetta istituzionale ma è intervenuto blandamente sull’episodio del voto ripetuto in commissione affari costituzionale ai danni del regolamento della camera. Un emendamento del Movimento 5 Stelle era stato approvato mandando sotto la maggioranza la cui reazione, totalmente illegittima, è consistita nella ripetizione del voto per alterarne il risultato.
Se gli esiti nelle commissioni vengono ribaltati a seconda dei capricci del Cdx, quelli che “il fascismo non c’è”, dovrebbero spiegare se questo non sia metodo autoritario con cui imporsi a prescindere da regole nette che disciplinano la sede costituzionale più alta della Repubblica, ovverosia il parlamento.
Questa vergogna, che costituisce un precedente gravissimo e lesivo della democrazia, sarebbe sufficiente per ribaltare tavoli e piazze ma nonostante le evidenti prevaricazioni del governo ci si limita a retorica più che mai vana o al massimo al teatrino tra buffoni.
A che serve l’opposizione se la maggioranza impone il proprio volere costi quel che costi. Lo chiedo a Marco Travaglio che non ravvisa la deriva autoritaria nel governo Meloni nonostante il ribaltamento di regolari risultati in commissione parlamentare. Vogliamo eleggere Meloni regina per convincerci che il sole sorge a est? Speriamo non dover sentirmi dire che siccome la Sx è ipocrita tanto vale fare spallucce sui metodi della Dx.
Il Presidente della Repubblica, sia chiaro a tutti, non ha alcuna facoltà di intervenire sui contenuti di norme varate dal Governo o votate dal parlamento, può al massimo rispedirle al mittente ben sapendo che incapperebbe nell’obbligo di firma qualora la norma si ripresentasse identica. Sarebbe compito della suprema Corte sollevare accezioni di incostituzionalità e bocciare un Ddl.
Contenuti a parte, in questo caso è stato leso il regolamento della Camera perché il voto si può ripetere solo nell’immediato, per una palese irregolarità, e con il medesimo collegio. Invece la maggioranza degli autocrati al governo ha fatto ripetere il voto 48 ore dopo, non c’era stata alcuna irregolarità e il collegio di votanti era diverso. Dunque l’irregolarità del voto stava nel risultato sfavorevole alla Lega.
Come risolvere? Piegando le regole alla volontà degli usurpatori.
Secondo l’art 67 della carta ogni parlamentare rappresenta la nazione ma come può essere vero se la maggioranza piega le regole parlamentari ai fini di un partito che rappresenta vagamente il 7/8% degli elettori. E come si permettono i leghisti meridionali di millantare che collaborare con la Lega garantirebbe il Mezzogiorno. E come coi brogli parlamentari?
Secondo il caro Leonardo Cecchi il presidente della Repubblica andrebbe ringraziato per aver sostenuto che “Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri”. Benissimo, grazie presidente Mattarella e grazie per le proteste dell’opposizione ma parliamo di fatti: cosa produrranno parole per 24 ore? Nulla perché i giochi sono chiari, autonomia differenziata in cambio di un percorso senza ostacoli verso il presidenzialismo.
E questa sarebbe politica per la nazione? Ma fatemi il piacere impostori istituzionali che non siete altro.
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Gioacchino Musumeci