DI ANNA CALI’
“Core, fatte curaggio, ‘sta vita è ‘nu passaggio. Facimmoncello chist’atu quatto ‘e Maggio”, cantava Armando Gill in una sua celebre canzone.
La città di Napoli ormai è celebre per le tradizioni e i corsi e ricorsi storici, anche questa giornata ha il suo perché e le sue abitudini; infatti, la giornata del 4 maggio è considerata come la giornata dedicata ai traslochi. Gli inquilini, i morosi o chi per sia abbia terminato il contratto di locazione in questa giornata si arma di pazienza e provvede a cambiare casa.
Quest’anno però, il trasloco è ancora più mesto e difficile da accettare perché il popolo napoletano dopo nemmeno un anno si vede costretto a salutare lo scudetto arrivato ‘na sera e maggio del 2023 contro l’Udinese dopo 33 anni e cederlo all’Inter che si è aggiudicato la sua seconda stella. Siamo certi che chiunque lettore, soprattutto chi è tifoso del Napoli si ritroverà a leggere questo articolo non potrà far altro che condividere con noi: e se mettessimo le lancette indietro di un anno? Il 4 maggio 2023 sarà una data che non potrà essere dimenticata così facilmente, alle 22.37 col triplice fischio dell’arbitro il Napoli e la città di Napoli esplodeva di gioia, dopo 33 anni il tricolore fece ritorno nella città del sole. I festeggiamenti ormai erano iniziati da mesi e si aspettava soltanto il momento adatto per siglare il momento e concretizzare l’ormai vittoria. Ma è bastato un attimo, riaprire gli occhi, fare ritorno nelle nostre case per renderci conto che quello Scudetto non è stato altro che una breve parentesi.
Non sappiamo effettivamente cosa sia cambiato o cosa sia successo nella mente dei giocatori e della società, non è lecito saperlo e soprattutto non ci verrà mai detto e, allora non possiamo fare altro che provare a immaginare cos’è che sia andato storto; forse la troppa enfasi e la troppa sete di vittoria li ha scaricati del tutto? L’addio di Spalletti avrà sicuramente contribuito a questa annata maledetta e sfortunata che i tifosi sicuramente faranno tanta fatica a dimenticare. Una squadra che a distanza di pochissimi mesi ha perso tutto quello che poteva perdere e quella poca lucidità vista in poche partite non ha fatto altro che peggiorare la situazione perché ha innescato ancor di più un sentimento di rabbia e nervosismo nei tifosi che non facevano altro che vedere una squadra capace di saper giocare a calcio. Forse è questo lo scotto che la città partenopea ha dovuto pagare per quello scudetto tanto sognato? È sicuramente probabile che la “New Era” tanto sognata e acclamata dal Presidente De Laurentiis non ha prodotto i suoi frutti e chissà ora cosa accadrà.
In concomitanza con l’anniversario del terzo tricolore nelle sale verrà trasmesso il film “Sarò con te” e speriamo che sia da monito per tutti i giocatori che l’andranno a vedere e capiranno effettivamente quanto male hanno procurato a un’intera tifoseria e, speriamo che non sia soltanto l’ennesima “punizione” che verrà inflitta ai tifosi che decideranno di andare a ripercorrere quella straordinaria cavalcata verso il terzo tricolore. E se provassimo a parafrasare il titolo del film vedremo che uscirà fuori: “Sarò con Conte”, ma è probabile che il futuro allenatore del Napoli sia proprio lui? Ormai in rete tutti impazzano per Antonio Conte e, se invece fosse Maurizio Sarri il prossimo Mr. in azzurro? Ricordiamo che Sarri stava molto bene a Napoli e con i napoletani, aveva creato intorno a sé un bel climax, viene da uno scudetto strappato a 91 punti e questo potrebbe essere un monito d’orgoglio per riprendersi ciò che era suo e, soprattutto dopo il brutto campionato fatto con la Lazio potrebbe essere la scelta per dimostrare che sa ancora allenare e siamo certi che con il georgiano Kvara saprebbe bene come divertirsi, perché Kivicha è l’unico che merita il contratto di rinnovo subito e se il presidente vuole bene alla sua squadra allora si spera che stia già pensando effettivamente a costruire un qualcosa di solidale e soprattutto che possa rifondare la squadra con forze nuove sia a livello fisico che mentale.
Oggi, dopo un anno, questo 4 di maggio ha un ché di malinconico e triste e sappiamo bene che non accadrà nulla per far impazzire la città e allora chiudiamo gli occhi e proviamo a rivivere in noi tutte le belle emozioni vissute fino a poco tempo fa e, speriamo anche che San Gennaro nella giornata dedicata al secondo del terzo prodigio possa darci una mano e non possa crearci ulteriori pensieri che per questa giornata ne abbiamo già troppi!
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Anna Calì