DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il declino della Democrazia in Italia è segnato da due elementi peculiari: il risorgere dell’estrema dx a matrice fascista che con norme tese a limitare le libertà individuali dissocia la collettività in minuscole entità timorose e molto confuse. Il contrappeso al caos dilagante, in norme sempre più stringenti e limitanti, apre al totalitarismo minimizzato perfino da coloro dichiarati apertamente antifascisti. Questo elemento di schizofrenia sociale lampante non muove una foglia presso forze politiche di Sx il cui compito sarebbe impedire coraggiosamente la deriva totalitaria su cui è adagiato il paese.
Il secondo elemento è nel sempre maggior controllo dell’informazione da parte di editori della stessa area politica o molto vicini alla Dx che oggi governa il Paese. Imbavagliare l’informazione con norme ad hoc è un altro sintomo gravissimo di crisi democratica. Mente chi sostiene che la situazione sia stata più o meno questa anche prima di oggi: leggi bavaglio e attacchi sempre più frequenti al giornalismo di inchiesta sono nel quotidiano fino a ventilare la detenzione contro i giornalisti rappresentati come pericolosi per il governo in carica. Tutto ciò sommato all’uso della querela temeraria si traduce in informazione pessima e clamorosamente filogovernativa, elemento caratterizzante le autocrazie.
A ciò si associa un terzo elemento, forse oggi addirittura più grave dei precedenti: la presunzione di superiorità di elettori che si accusano reciprocamente di stupidità.
Negli elettori di ciascuna forza politica è palpabile autoproclamazione simile al delirio di onnipotenza che affligge la presidente del consiglio. Questa dichiara abitualmente di non accettare lezioni da chiunque non sia sé stessa. Allo stesso modo elettori autolegittimati non possono tollerare altri che loro stessi poiché idee politiche divergenti esprimono ottusità, menefreghismo, potenziale ladrocinio, e altri attributi negativi. Essenzialmente la natura della democrazia porta alla differenziazione delle idee e queste, in via del tutto teorica, in base alla libertà di espressione garantita nella Costituzione, anche quando irrimediabilmente errate possono essere espresse.
Tuttavia i cittadini, fomentati da politici incapaci di sensibilizzare i proprio elettori, sembrano sganciati dal postulato fondamentale della Democrazia che i medesimi cittadini concorrono così a demolire.
Di fatto l’atteggiamento comune è simile a una forma di suprematismo ideologico trasversale. Ciò comporta l’assenza pressoché totale di gradi di libertà del pensiero, sintetizzato così in un unica direzione assertiva possibile. Sinteticamente il cittadino osserva i fatti da un solo punto di vista, il più delle volte neanche suo, da quest’unico piano speculativo rigido propone la sua verità nel pieno disprezzo di quella altrui.
E questo è un male per tutti.
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Gioacchino Musumeci