DI LEONARDO CECCHI
Ve la ricordate la vicenda sugli extraprofitti delle banche?
Non è passato neppure un anno da quando Meloni, Salvini e mezzo Governo annunciarono una tassa speciale sui profitti bancari, divenuti stellari in questi anni a causa dei tassi della BCE (roba da doppia cifra percentuale eh), rivendicando una grande giustezza del provvedimento che doveva portare nelle casse dello Stato oltre 3 miliardi. A settembre, poi, Meloni giurò davanti a tutti che quel provvedimento sarebbe andato in porto così com’era. Era a Porta a Porta.
Io stesso, in buona fede e in sincera onestà, ebbi a fare una nota di merito sull’azione, in nome del fatto che si vive tutti sullo stesso tetto e che i profitti delle banche che facevano il giochino di non aumentare i tassi sui depositi gridava vendetta.
Grave errore.
Sapete infatti al 9 maggio 2024 quanti soldi sono entrati da quel provvedimento? Zero.
Perché dopo aver rivendicato la misura e fatto bere a mezzo Paese la novella del Governo buono che punisce le banche cattive, hanno cambiato il provvedimento. Se prima le banche erano obbligate a versare il famoso extraprofitto, con le modifiche introdotte potevano scegliere se versarlo oppure metterlo a riserva. Ora immaginate se lo Stato dicesse a voi: “Caro, puoi versare questi 5mila euro di tasse oppure metterli su un tuo conto personale, ma non spenderli per ora eh!”. Cosa scegliereste?
Bravi, e così hanno scelto le banche.
Da 3 miliardi e 200 milioni a zero.
Grande successo.
Ma tanto l’importante era abbindolare qualche milione di italiani, come sempre d’altronde.
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Leonardo Cecchi